domenica 31 agosto 2008

Come fare un curriculum: alcuni suggerimenti

Preparare un curriculum è sempre un momento traumatico: si rischia di dire troppo oppure di essere "troppo stringati" o, peggio, di non mettere in luce le nostre reali capacità. Nel dramma e nella fatica di cercare un lavoro il problema è di non sapere mai qual è il curriculum giusto.

Spesso i miei allievi mi chiedono di revisionare i loro curricula e mi accorgo sempre di più di come non esista il curriculum giusto in assoluto.
Il curriculum deve essere modellato sulla base dell'obiettivo, del posto di lavoro al quale aspiriamo, deve essere adattato al destinatario in modo che chi lo leggerà può farsi subito un’idea chiara, capendo le nostre esperienze.

Per questo è fondamentale evitare errori di percorso. Il primo tra questi è il sottovalutarsi o sopravvalutarsi.
Recentemente ho incontrato una brava venditrice al dettaglio che presa dalla routine non si rendeva conto di quante abilità e di quanta creatività stava applicando nel suo lavoro. La descrizione nel curriculum, per me che la conosco, non era veritiera e tendeva a sminuire le sue reali capacità epotenzialità.

Dall’altra parte c’è chi pensa di avere già il mondo in tasca e di colpire nel segno con un’autoanalisi ingigantita. E' un atteggiamento rischioso perché le nostre reali capacità saranno messe alla prova tutti i giorni, fin dal primo istante.

Un’altra cosa da ricordare è di tenere sempre il curriculum aggiornato: ogni singola esperienza, anche quelle che sembrano più banali, è importante nell’evoluzione di una persona.
Suggerisco sempre di aggiungere al CV una foto, possibilmente sorridente: non è sembrando seri che saremo valutati tali.

Quando si prepara un curriculum bisogna pensare che l’azienda più importante da mettere sul mercato siamo noi e che il posto di lavoro da occupare è solo un altro punto di partenza, non di arrivo.

giovedì 28 agosto 2008

Pensiero del fine settimana

"La vita di Gandhi era la sua lezione. Era unico tra gli statisti del secolo per la determinazione con cui viveva secondo i suoi valori. In lui la personalità pubblica si fondeva completamente con il comportamento privato. Era un grande leader e al tempo stesso un filosofo che conduceva esperimenti su se stesso, per applicare a sé i propri ideali".

martedì 26 agosto 2008

Navigare a vista

Anche oggi, nonostante gli strumenti più sofisticati, nella navigazione per mare è rimasta la tradizionale buona regola di "montare la guardia" (chi di voi è andato in crociera per le vacanze se ne sarà accorto).
Un marinaio, armato di binocolo, durante la notte, scruta l'orizzonte per segnalare eventuali pericoli per la nave. In un mondo ipertecnologico questo incarico sembra inutile eppure, anche con tutte le sicurezze possibili, è sempre meglio saper "navigare a vista".

Alcuni mesi fa ho incontrato un collega che mi diceva di come oggi sia impossibile riuscire a fare previsioni di lavoro oltre i tre mesi. Il mercato è diventato un mare in tempesta in cui anche le strumentazioni più sofisticate non possono sostituire l’intuito e la sensibilità dell’uomo, la famosa "navigazione a vista". Per questo bisogna tornare ad imparare a fare la “guardia” come i marinai e, nella tempesta come nella bonaccia, avvertire il timoniere del pericolo per condurre la nave verso un porto sicuro.
Come sempre le antiche regole e le tradizioni hanno qualcosa da insegnarci.

domenica 24 agosto 2008

Gianni Bonadonna, un medico nei panni del paziente

“Inizia così una carrellata di ritratti della sua fulgida carriera (…) i premi a non finire, le punte di un prestigio indiscusso nel mondo (…) poi appare un’immagine strana sul megaschermo, un foglio di quaderno strappato, su cui una mano infantile ha tracciato delle incerte e tremolanti serie diasticelle e bastoncini. La voce del grande oncologo finalmente ci arriva roca e pesante: io ero quello che avete visto prima, oggi non so più neppure fare le asticelle.”

Tra le mie letture estive mi ha colpito la testimonianza di Gianni Buonadonna nel libro “Medici umani, pazienti guerrieri”.
È la storia della sua vita: prima oncologo di fama internazionale poi malato, colpito dall’ictus all’apice della sua carriera. Dopo anni di lavoro scientifico si trova dall’altra parte della barricata; tante domande, poche risposte e due grandi illuminazioni che diventano certezze. La prima che nelle facoltà di medicina italiane si dovrebbe aggiungere un esame: quello di umanità, la seconda che il medico deve insegnare al paziente a combattere per la sua vita.

In questo libro ho ritrovato il grande insegnamento benedettino che l’uomo deve sempre essere al centro di ogni sistema e comunicazione infatti quello di Bonadonna è un messaggio di umanità in netto contrasto con quella parte del mercato della salute che privilegia il business a tutti i costi invece dell'onestà e del tempo donato.

Un grazie a questo medico-paziente che tra tutti i premi ora può annoverare quello più importante: “maestro di umanità”.
Spero venga letto da tanti medici, ma che possa essere utile anche a tanti pazienti. Voto 9

giovedì 21 agosto 2008

domenica 10 agosto 2008

Formazionezero: le novità dell’estate

E’ ormai cosa nota che il mese di agosto è sinonimo di lavori in corso su strade e autostrade. A questa logica non è sfuggito neppure Formazionezero che però vi presenta le sue novità già perfettamente funzionanti. Eccole nel dettaglio:
- la rassegna stampa completa di Samurai Lab che si aggiunge a quella di Abbey Programme già on line da tempo.
- la newsletter che vi dà possibilità di iscrivervi gratis per avere direttamente nella vostra casella e-mail gli aggiornamenti del blog.
- invece per chi “vuole portarsi in vacanza il blog” è in rete la versione da leggere sul cellulare a questo specifico indirizzo www.formazionezero.mofuse.mobi. Troppo stanchi per digitare tutto l’indirizzo con le piccole e scomode tastiere dei cellulari?
Allora fotografate con il vostro cellulare il QR code qui sopra (è l'immagine a quadretti) e arriverete direttamente a Formazionezero versione mobile.

Per chi non lo sapesse il QR code è un codice a barre, diffussissimo in Giappone, che viene letto dalla la maggior parte delle fotocamere dei cellulari sempre che abbiano l’apposito lettore “QR reader” (QR reader è scaricabile gratuitamente da qui).

- Infine, per dare un tocco internazionale, adesso trovate il mio profilo anche su LinkedIn.
Buone vacanze a tutti.

giovedì 7 agosto 2008

martedì 5 agosto 2008

Imparare insegnando

“Descrivi qualcosa e un quarto della gente comprenderà.
Descrivi qualcosa mentre la mostri e i tre quarti della gente comprenderà.
Descrivi qualcosa, mostrala e poi incoraggia la gente a fare un uso immediato della propria conoscenza e nove persone su dieci comprenderanno”.

Ho letto ultimamente questa massima giapponese e mi ha riconfermato di come nella formazione come nella vita siano importanti alcuni passaggi per ottenere dei buoni risultati.
Il primo è saper dire cosa fare: non basta avere l’idea bisogna saperla comunicare bene a tutti.
Il secondo è saperla mostrare con entusiasmo: spesso le persone hanno bisogno di “toccare con mano”.
Il terzo è saper coinvolgere gli altri con l’esempio: posso applicare solo ciò che vedo già applicato con successo.

Aggiungerei a tutto questo solo due requisiti fondamentali oggi molto difficili da reperire.
Il primo, avere qualcosa di veramente valido da insegnare.
Il secondo, avere un buon maestro che ti insegni ad imparare sempre soprattutto quando insegni agli altri.

domenica 3 agosto 2008

Abbey Programme® sbarca in Puglia

Come sapete Abbey Programme® viene ospitato in diverse Abbazie in Italia e in Europa. La scelta non è mai casuale: devono essere Abbazie con una certa rinomanza storica e un forte legame con il territorio; poi visto che parlo di organizzazione e di lavoro devono avere differenziate attività produttive. Il numero dei monaci o delle monache che vi vivono è importante perché il partecipante deve provare il senso della “comunità” così come descritto nella Regola.

Nei mesi di maggio, giugno e luglio sono stato impegnato con un Abbey Programme® dal titolo “Integrazione, organizzazione, territorio: il modello della Regola Benedettina” per un’importante azienda italiana con una forte presenza territoriale. I dirigenti scelti per partecipare al Programma sono stati circa 60 suddivisi in quattro gruppi per provenienza geografica.
Le Abbazie coinvolte sono state due: al nord Praglia (Padova) - sede storica e privilegiata - e al sud, per la prima volta, Noci (Bari).

Come sempre anche qui il corso ha avuto grande attenzione, disponibilità e collaborazione da parte del Padre Abate e della sua comunità.

Sono molto contento che anche questa Abbazia sia entrata nel circuito Abbey Programme®.
Questo mi permetterà di poter rispondere fin da oggi alle esigenze delle aziende del sud Italia e in particolare della Puglia che vogliono sperimentare Abbey Programme®.