martedì 23 dicembre 2008

Auguri per il 2009

Gli anni sono come i libri:
più se ne consuma,
più diventano preziosi
(Wolfgang Goethe 1749 - 1832)

Grazie a tutti coloro che hanno visitato questo blog, a chi ha partecipato ai miei corsi e a chi continuerà a farlo.

domenica 21 dicembre 2008

Bilanci e crisi

La fine di ogni anno ci porta inevitabilmente a fare bilanci. L’imprenditore tira le somme tra gli utili e gli investimenti, lo studente tra gli esami fatti e quelli ancora da affrontare, il precario tra i curricula inviati e i colloqui che ha sostenuto.

Questa mattina ho incontrato una mia allieva che è alla ricerca di un nuovo lavoro. Dal suo punto di vista la crisi economica che stiamo attraversando non le permetterà mai di migliorare e in questo momento il bilancio della sua esistenza è assolutamente e drasticamente negativo.

Questo episodio mi ha ricordato un bel racconto di Paulo Coelho in cui una coppia seduta al ristorante, osservando un albero di Natale illuminato, faceva il bilancio della loro unione, del loro essere insieme. Lui, guardando le palline colorate, le parlava dei successi raggiunti, delle difficoltà superate, di come alla fine potevano ritenersi soddisfatti. Lei, invece, rimaneva concentrata su un unico dettaglio: tra le mille luci accese dell’albero una era bruciata.

Cerco sempre di essere un sano realista e di diffondere attraverso i miei corsi l’idea e l’importanza di vivere nel presente. Proprio in un momento buio come questo bisogna avere la volontà di trovare con tutte le forze anche solo una piccola lampadina accesa: sarà quella a dare luce a tutto l’albero.

Finché c’è energia abbiamo il dovere di cambiare noi stessi, le cose e le persone che ci circondano anche quando ci fanno notare solo le luci spente. Molte persone me lo hanno dimostrato con la loro vita e proprio per questo ci credo.

giovedì 18 dicembre 2008

Pensiero del fine settimana

Un saggio buddhista volle intraprendere un viaggio nell'eternità, per vedere la differenza tra il regno dei buoni e quello dei cattivi. Per primo visitò l'inferno. Gli apparve come un disperato banchetto. Sulle tavole ben imbandite c'erano appetitosi piatti di riso. I dannati dovevano mangiarselo con lunghissime bacchette. Ciascuno cercava in ogni maniera di portarsi il buon cibo alla bocca, ma sempre si scontrava e il buon riso cadeva. Tutti si affannavano, ciascuno per sé e tutti gemevano per la fame, tra urla e bestemmie.

Lasciata quella visione infernale, il saggio buddhista salì nel regno dei buoni. Con meraviglia rivide appetitosi piatti di riso e bacchette lunghissime. Eppure tutti mangiavano beati, serenamente composti.

Quale il segreto di tanta pace? Semplicissimo: ciascun beato non pensava a nutrire se stesso, ma imboccava con amore il fratello che gli stava di fronte.

martedì 16 dicembre 2008

Stress da Natale

Mente e Cervello, mensile di neuroscienze, dedica un articolo allo stress da Natale.

In effetti riflettevo proprio in questo giorni sul cumulo degli impegni da chiusura anno a cui devono sottostare tutte le aziende.
Come consulente mi ritrovo tempestato da telefonate di clienti che stanno vivendo vere e proprie patologie da stress scaricando nervosismo e disagi sui propri colleghi.
Risultato? Anziché volerci più bene, come vorrebbe il messaggio natalizio, i rancori nascosti vengono a galla facendoci perdere il gusto di questa festa.
È quello che Paola Emilia Cicerone, autrice dell’articolo, definisce “Mal di Natale”; un male che non colpisce esclusivamente chi è solo, ma soprattutto chi, oltre agli impegni di lavoro, si trova a fare in conti con una vera e propria ansia da prestazione natalizia.
E’ meglio spostare la nostra attenzione sulla quotidianità senza farsi troppo coinvolgere né dai buonismi né dalla necessità di restare negli schemi.
Questo non giustifica, come sottolinea l’articolo, chi per partito preso odia il Natale o le feste in genere: il Natale è una festa importante che dovrebbe farci fermare per vedere che i piccoli miracoli che compiamo ogni giorno possono essere veramente grandi.
Personalmente voglio ascoltare il silenzio e con la mente vuota prendermi cura di me e di chi amo, semplicemente.

domenica 14 dicembre 2008

Liceo Legnani: una lezione sulla psicologia neocognitiva

Lo scorso 3 dicembre ho tenuto il primo incontro dei tre in programma presso il Liceo Legnani di Saronno (Varese), indirizzo Socio-psicopedagogico. Questa scuola come ormai sapete mi invita spesso a tenere delle conferenze rivolte agli allievi degli ultimi anni, le “giovani menti del futuro”. E’ sempre bello avere un contatto diretto con i ragazzi perché mi stimolano a utilizzare una metodologia didattica vivace e diretta lontana dai discorsi ufficiali. In questo incontro ho parlato della psicologia neocognitiva e di come le differenti scuole di pensiero al suo interno approcciano la risoluzione dei problemi. I prossimi temi saranno i modelli di leadership e alcune applicazioni psicanalitiche.
Ringrazio per l’invito la Prof. Donatella Pigozzi, sempre attenta a proporre ai suoi allievi incontri di approfondimento dei temi normalmente trattati nel programma scolastico.

giovedì 11 dicembre 2008

Pensiero del fine settimana









Respirano lievi gli altissimi abeti

racchiusi nel manto di neve.
Più morbido e folto quel bianco splendore
avvolge ogni ramo, via via.

Le candide strade si fanno più zitte;
le stanze raccolte più intente.
....
In niveo brillar di lustrini,
il candido Giorno là fuor s'accresce,
divien sempiterno Infinito.

martedì 9 dicembre 2008

Maschera e identità

“Mi domando se la persona non debba pensarsi come proprietaria di un magazzino di maschere da indossare per gli altri, sapendo che questo è un modo di rispettarli e essere per loro, non per se stessi”.
È quello che si chiede Alessandro Pizzorno nel suo libro “Sulla Maschera
È un volumetto che ho letto tutto d’un solo fiato e che ho trovato interessantissimo.

Il tema della maschera viene sviluppato partendo da una frase di Nietzsche: “Senza dubbio è spaventoso quando si scopre per la prima volta la maschera sotto la quale si appare”.
Attraverso psicologia, antropologia, cultura e tradizioni l’uomo viene visto con tutte le forme delle sue maschere. La maschera quindi non è solo un oggetto, ma qualcosa che mi protegge, nasconde e rivela, non solo nel mondo dell’arte e del teatro, ma anche nella vita di tutti i giorni.

Così uomini e donne ogni mattina indossano maschere diverse per recitare ruoli sempre più complessi e alla fine si ritrovano a cambiare maschera a seconda del ruolo e del momento in cui “recitano” la parte. L’aspetto interessante è che spesso indossiamo la nostra maschera più per piacere agli altri che a noi stessi.
Da leggere assolutamente, voto 8

giovedì 4 dicembre 2008

Pensiero del fine settimana

Ho imparato dal mio maestro a non riferirmi solo ai colleghi, e a provare un piacere profondo nell'incontrare persone di altri saperi, altre culture. Parlarsi addosso non serve, è il confronto che arricchisce: più diversi si è e più si impara reciprocamente.

martedì 2 dicembre 2008

Abbey Programme nelle “cronache” dell’Abbazia di Noci

I due corsi Abbey Programme che ho tenuto prima dell’estate all’Abbazia di Noci (Bari) sono presenti anche nelle cronache dell’Abbazia grazie all’infaticabile penna del Padre Priore Giuseppe Poggi, che da sempre si occupa di lasciare una traccia di tutti gli avvenimenti accaduti nel monastero.

Ecco il testo come riportato nella rivista La Scala, mensile pubblicato dall’Abbazia stessa:

Abbey Programme: organizzazione e territorio secondo la Regola benedettina.
“Sono venuti al nostro monastero oltre una quindicina di dirigenti ENEL provenienti da diverse Regioni per tre giorni di studio e di approfondimento, organizzati dal dott. Paolo G. Bianchi di Lomazzo (Como). Che per qualche giorno si era già inserito totalmente nella vita della nostra comunità…..
Se vuoi continuare la lettura scarica qui il testo completo