“Se si escludono istanti
prodigiosi e singoli che il destino ci può donare, l'amare il proprio lavoro
(che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione
concreta alla felicità sulla terra: ma questa è una verità che non molti
conoscono”.
E’ una frase che mi ha
sempre colpito tratta da “La chiave a stella” di Primo Levi e che ci introduce
ai suggerimenti letterari di Tiziano sul tema del lavoro.
Buona lettura
1 commento:
Anch'io ero stata colpita da quella frase tratta da La chiave a stella: è una sintesi perfetta.
Citi libri che ho amato molto. Aggiungerei anche un racconto lungo o romanzo breve di Giuseppe Pontiggia: La morte in banca. Il giovane impiegato Carabba, con tutte le sue indecisioni, false partenze, rassegnazioni, sembra essere uno degli "inetti" del Novecento letterario e rappresenta benissimo l'alienazione del lavoro impiegatizio. Essendo il protagonista solo diciassettenne, farebbe pensare ad un romanzo di formazione, ma qui è piuttosto una "de-formazione".
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