martedì 29 maggio 2007

Bayer: l’utilità di una buona comunicazione

Qui sopra mi vedete in compagnia del gruppo di informatori medico scientifici provenienti da tutta Italia che hanno partecipato al corso di formazione Bayer per neo assunti.

Grazie a Bayer e con l’organizzazione di Sonia Araldi hanno avuto modo di affrontare sotto la mia guida il tema della relazione con il medico.
Il corso rientra negli aggiornamenti costanti che Bayer propone ai propri collaboratori a integrazione della loro preparazione tecnico scientifica.


Ringrazio i partecipanti per tutti gli spunti che hanno arricchito questa giornata e spero di reincontrarli presto.

domenica 27 maggio 2007

L’uomo più felice del mondo

Lo scorso 25 maggio, Venerdì di Repubblica ha pubblicato un articolo dal titolo: “Come essere felicissimi rinunciando a quasi tutto”. Alcuni scienziati dell’Università del Wisconsin hanno sottoposto a risonanza magnetica il cervello di centinaia di volontari al fine di misurare il loro stato di felicità. E’ emerso che l’uomo più felice del mondo è Matthieu Ricard, 61 anni, francese, consigliere e traduttore del Dalai Lama.
Matthieu sostiene che se si passa gran parte del proprio tempo in contemplazione si può raggiungere la felicità assoluta.

Questa notizia non mi ha stupito, anzi, non ha fatto altro che riconfermare un’ esperienza che si ripete ad ogni Abbey Programme® e cioè la sorpresa dei partecipanti nel constatare la serenità e la quiete dei monaci benedettini. Il segreto sta proprio nella Regola Benedettina che propone al monaco una sana alternanza tra attività lavorativa, tempo della meditazione e della contemplazione, tempo personale per lo studio, tempo libero e riposo.
Ciò che colpisce particolarmente è capire come il giusto “mix” di tutti questi elementi permette a tutti di guadagnare maggior tempo per se stessi senza venire meno alle esigenze lavorative e ai risultati da raggiungere.

A qualche mese di distanza dall’esperienza Abbey Programme® sono molti i partecipanti che mi dicono di avere riconsiderato il loro stile di vita e di sentirsi più sereni e più lucidi anche nei momenti di particolare tensione che devono affrontare. Hanno fatto proprio l’insegnamento che il tempo personale è un valore assoluto nel quale poter ritrovare quegli aspetti positivi fondamentali per un buon manager e la carica interiore per trasferirli ai propri collaboratori. In alcuni partecipanti pochi attimi di distensione e riflessione al giorno hanno prodotto cambiamenti radicali nei rapporti interpersonali migliorando la comunicazione e orientandola all’essenzialità.
Le latitudini cambiano, gli insegnamenti dei monaci, no.

giovedì 24 maggio 2007

Pensiero del fine settimana


Nella vita nulla richiede più attenzione
delle cose che sembrano naturali;

di quelle straordinarie si diffida già sempre abbastanza
Honorè de Balzac (1799 – 1850)

martedì 22 maggio 2007

Quali argomenti, quali obiettivi per la formazione? Parte 3

Adesso i miei commenti su questo tema.
Purtroppo, molto spesso, la realtà è diversa. Mi capita di incontrare un management accentratore che vorrebbe fare cambiamenti radicali, ma senza alterare i suoi privilegi.
Ho visto splendidi progetti formativi che avrebbero portato a risultati sorprendenti in tempi brevi naufragare per la presa di posizione anche di una sola persona.
In questi casi entrano in gioco le gelosie di potere nelle quali l’autorità si sente minacciata e incomincia a remare contro distruggendo quanto si è costruito fino ad allora con sforzi e pazienza.
Altre volte è la paura dell’impopolarità a frenare il cambiamento. Manager timorosi non prendono decisioni adeguate per non creare disaccordo: per loro la discussione non è un momento di crescita, ma qualcosa da evitare. Sul loro tavolo i progetti delle società di consulenza più o meno note giacciono per mesi. E vi resteranno.
Poi ci sono le richieste “mission impossible” dove gli argomenti e gli obiettivi di una giornata di formazione sono talmente tanti e tali che non basterebbe una vita intera per affrontarli tutti. Qui la formazione è un riempitivo, “un misto mare” da fare tanto per essere fatto.
Una cosa è certa: l’organizzazione che saprà guardare dentro se stessa con coerenza e creare una cultura del lavoro basata sulla forza dei valori saprà sempre trovare la meta. Anche con venti poco favorevoli saprà scegliere in modo adeguato gli argomenti giusti e fissare gli obiettivi in modo ragionevole e concreto: il resto sarà solo una questione di tempo e i risultati verranno da soli. Non è impossibile, proprio questa mattina ero in un’azienda che sta cercando di prendere questi venti…

domenica 20 maggio 2007

Roba dell’altro mondo


Lo scorso anno ho avuto il piacere di tenere una lezione sulla vendita etica ai responsabili dei negozi “Equo & Solidale” della provincia di Como. È stata un’esperienza molto interessante che mi ha permesso di riflettere con questi volontari sull’importanza di una visione alternativa anche del commercio.

Ora il gruppo di Lomazzo “Roba dell’altro mondo”, dopo anni di attività nel piccolo locale adiacente la chiesa di San Siro, apre un nuovo e più ampio negozio nella centralissima via Pace.
Sabato 26 maggio, giorno dell’ inaugurazione sarà possibile degustare i prodotti in vendita. Personalmente sono un assiduo cliente per il caffè, ma acquisto spesso anche the, vino, olio, pasta e banane per non parlare dei numerosi articoli da regalo che ora potete vedere anche dalle ampie vetrine.

Sempre a Lomazzo e, sempre organizzata da “Roba dell’altro mondo”, domenica 10 giugno, ci sarà un’altra iniziativa interessante: “Extra è Mondo”. Nell’area feste, per tutta la giornata, è di casa la multietnicità: persone provenienti da vari paesi extra comunitari ora residenti a Lomazzo cucineranno per tutti alcuni piatti tipici dei loro Paesi di origine.

Un viaggio di sapori e musiche verso l’Albania, il Brasile, il Cile, l’Equador, il Marocco, il Perù, il Senegal, lo Sri Lanka, la Turchia. L’iniziativa, che si ripete da numerosi anni, è diventata un appuntamento fisso di inizio estate.

giovedì 17 maggio 2007

Abbey Programme®: corso di giugno

"Compiamo ora tutto ciò che potrà giovarci per sempre" : così scrive San Benedetto nel prologo della sua Regola. Questa frase è il principio ispiratore di Abbey Programme®. Se la cosa vi incuriosisce e volete saperne di più, un'ottima occasione è data dal prossimo corso Abbey Programme® "Il gruppo come valore: il modello della Regola Benedettina" che terrò dal 17 al 19 giugno presso l'Abbazia di Praglia (Padova).

Dieci partecipanti sperimenteranno la vita di uno fra i più grandi e antichi monasteri d' Italia e scopriranno la managerialità della Regola Benedettina. Nel Blue Box in fondo a questa pagina tutti i dettagli da scaricare: il programma e la scheda d'iscrizione.

martedì 8 maggio 2007

Samurai Lab® a Borgo San Dalmazzo (Cuneo)


Il salone “Anna” a Borgo San Dalmazzo ha in progetto di ingrandirsi per diventare un centro estetico all’avanguardia, un vero e proprio punto di riferimento per tutta la provincia di Cuneo.
La sfida è notevole e all’inizio dell’anno Anna mi ha affidato l’incarico di preparare il suo staff attuale a questo cambiamento anche in previsione di nuove assunzioni.
La motivazione e l’entusiasmo sono stati alti fin dall’inizio e Anna e le sue collaboratrici si stanno impegnando duramente per essere pronte ad affrontare con determinazione il lavoro nel nuovo salone che verrà inaugurato il prossimo novembre.

In questo progetto la loro formazione tecnica e stilistica si affianca a quella psicologica e di team che seguo personalmente. Lo scorso 22 e 23 aprile abbiamo lavorato sui valori di gruppo in un Samurai Lab® a dir poco emozionante e coinvolgente (nella foto le partecipanti).

Anna e la sua socia verranno a giugno al corso Abbey Programme® mentre il resto del gruppo proseguirà la formazione con la seconda fase del Samurai Lab® dal titolo “sempre più unite, sempre più forti”.


domenica 6 maggio 2007

Quali argomenti, quali obiettivi per la formazione? – Parte 2

Ora parliamo di obiettivi.
L’obiettivo che si deve raggiungere deve essere altrettanto chiaro, ben espresso e condiviso tra tutti fin dall’inizio. A me piace scriverlo e lasciarlo in evidenza durante tutto il percorso, richiamarlo con domande e verificare se lo stiamo raggiungendo.

Per questo chiedo sempre a chi organizza la formazione di parlarmi delle persone che la frequenteranno, della loro storia aziendale, delle loro richieste e dei loro coinvolgimenti, del perché verranno al mio corso. Se posso anche parlare con i futuri partecipanti durante la fase di progettazione è ancora meglio perché posso capire i loro obiettivi personali, inquadrarli meglio in quelli generali e così ognuno si sentirà parte in causa nel processo di cambiamento.

mercoledì 2 maggio 2007

Quali argomenti, quali obiettivi per la formazione? – Parte 1

“Non esiste vento favorevole per il navigatore che non ha una meta”.
Questo detto di Seneca, vale anche per la formazione. Decidere l’argomento di un corso e quali obiettivi debba raggiungere non è cosa facile. Questa scelta, così delicata, deve essere decisa dal vertice dell’azienda e sostenuta in modo vigoroso. A volte mi è capitato di assistere a vere e proprie spaccature nella dirigenza aziendale che hanno poi compromesso l’andamento della formazione stessa.

Avere un vertice che sia coerente nel processo di cambiamento è basilare.
Quando, nonostante tutto, si sente la necessità di cambiare è fondamentale che le persone che lavorano nell’azienda si facciano promotrici del cambiamento.
Per scegliere bene l’argomento di una formazione è indispensabile, secondo me, che tutte le parti in causa (dirigenza, maestranze, commerciali ecc.) siano coinvolte. Questo servirà ad accrescere il valore della formazione perché ognuno potrà presentare e documentare le sue esigenze.

Ho trovato molto interessante il processo di cambiamento in atto in un’azienda di 2000 dipendenti dove ogni anno viene fatta una vera e propria indagine conoscitiva su come le persone vedono il futuro dell’azienda, su quali cambiamenti vorrebbero attuare e con quali strumenti. Da questa indagine emerge sempre molto forte la necessità di una formazione mirata, attenta alle esigenze dei singoli gruppi di lavoro con obiettivi chiari e dichiarati fin dalla fase di progettazione ai futuri consulenti. Saranno loro sulla base della loro esperienza a preparare e proporre alla direzione aziendale i progetti.