"Due manager, di due società concorrenti sono nella savana e, all'improvviso, si trovano di fronte a un leone. Possono esprimere un solo desiderio per sfuggire a questa situazione. Uno dei due esordisce: "Vorrei un paio di scarpe da tennis". "
Ma con le scarpe da tennis non sarai certo più veloce del leone!" obietta l’altro.
"No certo, ma sicuramente sarò più veloce di te" gli risponde il manager”.
"No certo, ma sicuramente sarò più veloce di te" gli risponde il manager”.
Questo interessante aneddoto è stato raccontato da Akio Morita, fondatore della Sony.
Mi capita di citarlo spesso soprattutto nella formazione esperienziale che richiede più tempo di assimilazione e dove sembra più difficile ritrovare concetti aziendali: ogni cosa ha i suoi tempi per essere concepita, analizzata, assimilata e capita.
La velocità è quindi relativa. E’ come quando siamo in alta quota e guardiamo dall'oblò dell'aereo: tutto sembra statico. Ma basta una nuvola per farci capire quanto siamo veloci rispetto al suolo.
A volte non serve una rapidità estrema, ma l'aver padronanza di quello che facciamo. Per ottenere ciò è importante conoscere bene i processi che dobbiamo governare e saperci misurare ogni giorno con essi: a quel punto se sappiamo correre bastano solo un paio di scarpe da tennis per essere più veloci del concorrente e ottenere un grande risultato con un minimo, anche se sudato, sforzo.