martedì 31 marzo 2015

Il counseling in azienda: S.I.A.F. ne parla al suo congresso nazionale

La S.I.A.F (Società Italiana Armonizzatori Familiari) gestisce l’attestazione di competenza professionale non solo degli armonizzatori familiari, ma anche dei Counselor, dei Counselor Olistici e degli Operatori Olistici.
Da sempre S.I.A.F è impegnata nel riconoscimento di queste figure professionali non solo sotto l'aspetto giuridico, ma anche professionale attraverso la formazione continua che è necessaria per essere adeguati alle necessità dei tempi e delle persone.

Quest'anno nel suo 7° Convegno nazionale, che si volgerà in cinque diverse città per agevolare la partecipazione dei soci, il tema centrale sarà “Il Counseling: una Risorsa per le Aziende”.

Credo sia molto importante che il counseling sia oggi visto come uno strumento per il miglioramento delle relazioni e del clima aziendale, ma no solo. E’ ormai assodato che in un ambiente favorevole anche le performance personali aumentano sia per qualità che quantità.

Sono tematiche che ho avuto modo di affrontare qui nel blog, in altre conferenze, oltre naturalmente al lungo lavoro sul campo. Ed è per questo che al Convegno nazionale S.I.A.F di Milano il giorno 3 aprile, potrò parlare delle mie esperienze di counselor con il modello Abbey Programme da me ideato.

E’ una bella opportunità poter condividere queste esperienze con altri colleghi in uno spirito di reciproca crescita e stima.  

domenica 29 marzo 2015

L'educazione secondo Einstein


"L’obiettivo deve essere l’educazione di individui che agiscano e pensino indipendentemente, i quali, tuttavia, vedano nel servizio della comunità il loro più alto problema di vita".

E’ il grande Albert Einstein a parlare nello scritto “Pensieri degli anni difficili”, un testo ricco di spunti che vale la pena rileggere.
Interessente la funzione che Einstein attribuisce al vero maestro: una guida che deve soprattutto stimolare l’allievo a sviluppare quello spirito di curiosità che è basilare nel processo di crescita e di apprendimento continuo.
Einstein tocca anche temi quali l’ambizione che vede come una molla che spinge a fare il bene pur nella ricerca del riconoscimento sociale. Ma alla fine il tema più toccante è quello dell’amare ciò che si fa fino in fondo.

Il counseling è un processo educativo in cui si percorre un po’ di strada con il consultante, una persona che ha bisogno di essere ascoltata, capita, e sostenuta per ritrovare motivazione e, soprattutto, serenità nel fare.

Einstein ci insegna ad essere buoni “maestri”, ricercando gli stimoli giusti e ricordandoci l’amore che dobbiamo avere per le persone che assistiamo, aumentando in loro la capacità di autostima e in noi la voglia di migliorare attraverso lo studio e la verifica continua.
Solo coì, nel piano del dare e dell’avere il counselor e il consultante possono rendersi utili vicendevolmente in uno spirito di servizio che si allargherà sempre più verso la comunità in cui si vive.




venerdì 27 marzo 2015

Un disturbo, un libro di Tiziano Cornegliani




Depressione
 
Il male oscuro
di Giuseppe Berto

Stoner 
di John Edward Williams


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mercoledì 25 marzo 2015

Il medical writer, questo sconosciuto


Cosa fa un medical writer e come si diventa?
Stavolta la risposta ce la fornisce un caro amico e collaboratore del blog, Tiziano Cornegliani, che a noi di Formazionezero è noto come medico innamorato della letteratura e curatore della rubrica “Un disturbo, un libro”.
Tiziano è un ottimo medical writer, insegna “Tecniche di redazione scientifica” al Master di Editoria cartacea e digitale dell’Università Cattolica di Milano e qui potete leggere l'intervista realizzata da Maria Grazia Piemontese autrice del blog “Scrivere di salute".

A Tiziano come sempre, oltre ai complimenti per l'intervista, va la nostra stima e amicizia e il nostro grazie per i suoi continui spunti di riflessione.

lunedì 23 marzo 2015

Omeopatia? La scienza dice no

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A quanto pare secondo la scienza ufficiale, l'omeopatia, come riporta questo articolo  è pericolosa e va totalmente bandita dalle nostre cure. Un punto di vista che riapre e fomenta le solite polemiche proprio ora che molti i medici hanno iniziato a ricorrere e a consigliare l’omeopatia.
Chissà chi avrà poi ragione: come sempre penso la ragione stia nel mezzo e non esista in termini assoluti. Inoltre sono convinto che per il bene dei pazienti si dovrebbe cercare e ricercare ciò che unisce, che è utile e non ciò che allontana. Spero che le ricerche proseguano e non ci si limiti ai soliti "aut aut"; bisogna imparare a valutare un altro termine "complementarietà".

venerdì 20 marzo 2015

Pensiero del fine settimana


La cura per la noia è la curiosità

martedì 17 marzo 2015

Ti vedo, l'aiuto che a distanza diventa concreto

"Ti vedo" così esprimevano il loro affetto i personaggi del noto film "Avatar". Vedere è un principio vitale e l'esperienza del vedere è indispensabile per la vita di tutti i giorni. Ricordo sempre con affetto e nostalgia la bellissima esperienza con i ciechi (così volevano essere definiti) del Centro di Lugano i quali hanno partecipato con entusiasmo a un mio Samurai Lab

Oggi, è una notizia recentissima, sono i cellulari ad entrare in azioni per aiutare i non vedenti. Come? Con una semplice app.
"Il funzionamento è semplicissimo: si scarica la app, ci si registra inserendo il proprio nome, la propria mail, la propria categoria di appartenenza (se si è un non vedente o un volontario vedente) e le lingue che si parlano, si accettano le condizioni e si è pronti al primo utilizzo. A questo punto, quando chi non vede ha bisogno di aiuto apre la app, clicca su connetti, e viene stabilita una connessione audio-video col primo volontario disponibile. Il volontario, grazie alla fotocamera del telefono, vede dove si trova la persona non vedente e che cosa sta facendo, e può così aiutarla come se le due persone fossero insieme, dando indicazioni, istruzioni, dicendo dove spostarsi".

Sostengo da sempre che le tecnologie debbano aiutare l'uomo a vivere meglio. Questa tecnologia mi piace in modo particolare perchè resta "umana" e fa leva sul senso della solidarietà: mette in contatto chi ha bisogno di aiuto con chi si propone di rendersi utile. Cosa ci può essere di più straordinario di due persone che non si conoscono, ma che entrano in contatto a distanza anche solo per schiacciare il pulsante di un citofono? Questi sono i miracoli di oggi.

domenica 15 marzo 2015

Disabilità, un business?


"Da Robomate, il robot amico dei bambini autistici frutto della Robotics Life di Catania, ai facilitatori sociali con disagio psichico assunti dalla cooperativa Scacco Matto di Portomaggiore (Ferrara). Passando per l’idea di chi – per ora volendo restare anonimo – la prossima estate gestirà uno stabilimento balneare e il relativo bar/ristorante a Cesenatico (sulla riviera romagnola). In tempi di crisi, anche la disabilità o la salute mentale diventa sempre più un modo per fare impresa". Lo potete leggere in questo articolo del Corsera.

E’ certo che, per anni, la disabilità è stato un tema di scarso interesse, limitato all'assistenza sociale, un compito di cui le istituzioni pubbliche dovevano farsi carico. Oggi, invece, il disabile è sempre più visto come una risorsa preziosa da inserire nei piani operativi e pertanto da preparare e aiutare ad un inserimento nella normale vita di tutti i giorni.
E’ il caso di molte imprese cooperative che aprono per esempio ristoranti gestiti da ragazzi diversamente abili che si sono rivelati all'altezza del compito e anche oltre.

Certamente qualcuno vedrà nella disabilità un grosso business; io continuo a pensare a tutto quel mondo impegnato nel volontariato e nella professione di aiuto che vedendo nel disabile prima di tutto una persona vuole fondare la relazione, di lavoro o interpersonale, su quei valori e sentimenti che mettono tutti sullo stesso piano: l'essere umani.

giovedì 12 marzo 2015

Pensiero del fine settimana



Se non ci fosse l’inverno, la primavera non sarebbe così piacevole:
se non provassimo l’avversità, il successo non sarebbe tanto apprezzato.

Anne Bradstreet (1612-1672) Meditations Devine and Moral

martedì 10 marzo 2015

Vivien Maier, questa sconosciuta



I numeri parlano chiaro: più di 150.000 negativi tra cui molti mai sviluppati; sto parlando di Vivien Maier passata al secolo come una baby sitter eccentrica, ma alla storia come una tra le più grandi fotografe al mondo.

La sua storia è simile a quella di molti altri artisti restati pressochè sconosciuti in vita e scoperti per caso dopo la morte.
Anche per Vivien il caso ha voluto che un giornalista, John Maloof di Chicago in procinto di scrivere un libro sulla storia della sua città, comprasse ad un'asta un baule appartenuto ad una fotografa dilettante. Poi la scoperta del materiale più straordinario che si potesse mai pensare tanto da collocare Vivien tra i precursori della "street photo".

E' proprio vero che quando l'arte di una persona ha veramente qualcosa da dire supera tutti gli ostacoli e per quanto la si celi verrà sempre a galla. Ed è un’altra grande verità che l’artista più autentico continua la sua ricerca tutta la vita rendendosi conto che quell'attimo magico che può suggellare la sua arte potrebbe essere sempre un passo dopo, magari anche dopo la vita stessa.
E come sempre dal silenzio nasce qualcosa di grande.

sabato 7 marzo 2015

Un disturbo, un libro di Tiziano Cornegliani

Gelosia
Otello, di William Shakespeare



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giovedì 5 marzo 2015

L'attualità di Re Lear


Recentemente ho rivisto la tragedia di Shakespeare Re Lear e ho avuto modo di apprezzarne l'attualità. La storia è semplice: un re alla fine della sua vita decide di dividere il suo regno tra le tre figlie purchè queste gli dimostrino a parole quanto lo amano. Due lo ammantano di belle parole e si conquistano parte del regno, la terza non riesce a esprimere a parole il vero amore che prova per lui perché, semplicemente, non lo si può fare. Il Re la disereda. Da qui scatta l'eterna battaglia per il potere dove tra figli veri e riconosciuti, sorelle ambiziose e generi avidi scoppiano guerre e rivalità. E' una storia antica che si perpetua, fatta di tradimenti e di trame ordite nel buio pur di arrivare in alto.
 
Non è permesso guardare in faccia a nessuno e fermarsi di fronte a niente: unico scopo sovrastare gli altri. Alla fine la giustizia che prevale sa di amaro e dopo guerre e montagne di cadaveri, uomini che impazziscono al punto da non vedere più cosa stanno facendo, altri che vengono accecati per non riconoscere la verità, la morale è che “il senso” della parola è così potente che può essere usato sia per il bene che per costruire il male.
Come sempre in Shakespeare l'animo umano è scandagliato in tutti i suoi aspetti e ciò che rimane alla fine è silenzio di fronte alla tragedia del non voler capire che l'unico modo per vivere il potere non è asservirlo ma portarlo al servizio del bene.
"La maturità è tutto", così si conclude questa tragedia che tanto rispecchia quelle dei nostri giorni e mentre invecchiamo la strada che Shakespeare ci indica è quella appunto del diventare saggi e maturi uscendo dai nostri schemi egoistici e guardano oltre, dove non esiste baratro in cui cadere, ma solo ardui sentieri da percorrere per divenire "grandi veramente" senza eserciti, regni e cavalieri, ma solo con un animo puro e sincero. Quanto abbiamo ancora da imparare!

lunedì 2 marzo 2015

L'invenzione della Brugola


Una vite su 5 porta il suo nome (qui la storia del brevetto). 

Nessuno penserebbe mai che dietro a un oggetto così semplice e di uso così comune c'è una storia imprenditoriale antica e un cognome tipicamente lombardo: il sig. Brugola appunto che esportò in tutto il mondo il “Made in Brianza”.

Leggete qui l’articolo che commemora la sua morte. Un uomo semplice dedito al suo lavoro, semplice come girare una vite.