martedì 30 settembre 2008

La mente svuotata - 2

La mente vuota, di cui vi ho già parlato anche nel mio post precedente, può essere applicata anche nel campo delle vendite.
Ne parlavo di recente ad un Samurai Lab® proprio ad un gruppo di area manager e responsabili vendita.

Mi accorgo spesso di come i venditori siano fermi nelle loro convinzioni e vedano il cliente più come un avversario da sconfiggere che come un partner. La mente svuotata ci permette di non avere pregiudizi e di ascoltare di più cogliendo in modo più appropriato i reali bisogni del cliente e creando una maggiore fidelizzazione.

Gli antichi maestri samurai insegnavano che in uno scontro vinceva chi sapeva svuotare la mente dai suoi pensieri per riempire il proprio cuore del valore dell'avversario.
E cosa c'è di più importante della soddisfazione dei nostri clienti?

domenica 28 settembre 2008

La mente svuotata - 1

Mushin 無心 è lo stato mentale che i samurai acquisivano attraverso lo studio delle arti marziali e nella pratica della meditazione. Usando un’espressione zen potrebbe essere tradotto come: “La mente della non mente”.
Mushin significa quindi combattere con “la mente vuota” cioè priva di risentimento o rabbia nei confronti del proprio nemico per essere più efficaci nel raggiungere la vittoria.

Oggi avere consapevolezza di sé attraverso il “mushin” significa conoscere i propri limiti e poterli applicare con successo in ogni campo. Questo eviterebbe di arrivare a dei risultati insoddisfacenti pur di vincere la partita a tutti i costi. Le arti marziali ci insegnano che bisogna sapersi fermare e, una volta vuotata le mente, agire: saranno i fatti a parlare e determinare il nostro valore.

giovedì 25 settembre 2008

Pensiero del fine settimana

Un saggio maestro orientale ricevette la visita d'un asceta saccente. Con la tradizionale ospitalità gli versò il tè e, sempre sorridente, gli colmò la tazza da farla traboccare.
L'asceta rimase stupito da un simile gesto scortese ed esclamò: "La tazza è piena, il tè va perduto!"
Rispose serenamente il saggio guru: "Come in una tazza piena non si può versare nuovo tè, così in una mente superba è impossibile immettere altri pensieri. Se vuoi progredire nella scienza della vita rinuncia alle tue idee e ascoltami con animo docile".

Dopo molti anni passati in umiltà, l'asceta ritornò dal grande maestro. Questi, come sempre gli servì il tè e colmò la tazza dell'ospite fino all'orlo. Fu allora che l'asceta prese un petalo di rosa e umilmente lo depose sul tè.
Il petalo galleggiava e la tazza non straripò.
"Chi è piena di umile saggezza" concluse il saggio guru "può sempre apprendere qualcosa di nuovo e bello".

(Antica storia Zen)

martedì 23 settembre 2008

Samurai Lab® in Comfort Zone

Qui sopra mi vedete con il Direttore Commerciale la Responsabile Trade marketing e gli area Manager Italia di Comfort Zone, nota azienda di Parma del settore della bellezza e benessere al termine di due giornate di corso Samurai Lab®.
Come è ormai tradizione, per gli amici del blog, riporto le loro emozioni del dopo corso.

"Trovo molto forte ed interessante il lavoro fisico che viene fatto nel corso. Fare, oltreché pensare. È molto bello confrontarsi, con altri colleghi e compagni di lavoro: sudando, si crea un ambiente che rende una squadra più forte ed unita. Può essere una formazione adatta a team che sviluppano molto in aula e poco in …palestra (come noi). Lo trovo molto moving”.
Davide Manzoni – direttore commerciale

"Samurai Lab® è stato un tempo per spogliarsi dai condizionamenti, dagli obblighi del dover essere per lasciare lo spazio al sentire. È stato un fluire di sensazioni, di emozioni, di energia per liberarsi di inutili protezioni e del superfluo per lasciare spazio alla piena consapevolezza del sé.
Essere ricettivi, mettersi sempre in gioco, non bastarsi mai: questo corso può mostrarti la strada per avvicinarti a questo".
Simona Vernasca - Trade Marketing

"La valutazione è positiva. Bella l’esperienza con le spade, che eleva i concetti di focalizzazione ed il valore dell’allenamento continuo. Consiglio Samurai Lab® perché il mondo dei Samurai con le sue Regole è affascinante".
Mauro Ziccardi

"Grazie di cuore".
Francesco Redaelli

"Ho trascorso una nuova esperienza positiva e di crescita personale. In modo particolare mi ha colpito tutto quello che riguarda la cultura dei samurai. Reputavo l’uso della spada una cosa semplice, ma mi sono accorto della complessità dietro ad ogni singolo esercizio. Da domani porterò già con me questa esperienza e nel quotidiano utilizzerò perseveranza, disciplina, ricerca della perfezione… grazie mille".
Carmine de Sieno

"Destino rivelato e tanta voglia di scoprire e accrescere la conoscenza e la pratica dell’arte della spada e delle arti marziali. Tra i punti di forza che condivido e sento miei sicuramente emergono i valori come la lealtà e la generosità.
Affascinante il senso della disciplina che proprio in Samurai Lab® ha stimolato la voglia di mettersi alla prova e in discussione".
Roberto Vingelli

"Un punto di forza di questo corso è sicuramente l’aver appreso concetti della cultura e filosofia dei samurai. Conto di mettere in pratica nella mia vita lavorativa quotidiana l’arte della concentrazione e focalizzazione appresa in questo corso. Consiglierei questo corso per fare tesoro delle discipline orientali così lontane dalla nostra cultura, ma indispensabili per comprendere il senso delle virtù".
Stefano Sellan

"Doveroso conoscere e far proprie parte o almeno qualche spunto sulla filosofia samurai. Chiunque nel suo piccolo, nella vita privata e nel lavoro potrebbe migliorare con questi insegnamenti di vita. La cultura occidentale con un pizzico di quella orientale ne gioverebbe notevolmente. Migliorerei i suggerimenti teorico pratici per sedimentare qualche concetto prima che la frenetica quotidianità ci faccia dimenticare tutto".
Corrado Mattioli

"Il corso è buono sotto l’aspetto teorico e ottimo sotto l’aspetto pratico. Coordinarsi, organizzarsi, ascoltare, sincronizzarsi, essere equilibrati fanno di questi due giorni di corso un alimento nutritivo per poter lavorare nel prossimo futuro. Ho appurato nei movimenti che è importante sincronizzare il proprio corpo per entrare in armonia e equilibrio con se stessi. Consiglierei questo corso a chi si vuole rimotivare".
Alessandro Francalanza

"Punti di forza: trasferire con semplicità gli insegnamenti dell’antico codice d’onore dei samurai.
Aree di miglioramento: entrare maggiormente nelle tematiche del mondo del benessere/spa in cui operiamo.
Consiglierei Samurai Lab® perché è un’opportunità di crescita personale e di consapevolezza di sé.
Utile e indispensabile sarà applicare i fondamenti dei samurai alla vita quotidiana".
Marco Adriano

domenica 21 settembre 2008

Come essere un samurai oggi

Ho terminato di recente un corso Samurai Lab® a Parma (nei prossimi post foto e commenti). Tra le tante domande, i partecipanti mi hanno chiesto come si può essere un samurai oggi.
Nelle arti marziali è tradizione dare risposte rifacendosi ai “maestri”. Il grande maestro e samurai Yamamoto Tsunetomo nel suo “Hagakure - Il Codice Segreto dei Samurai” ci insegna che:

“In una disciplina non si giunge mai al termine. Quando pensi di essere arrivato alla fine, sei contro lo spirito della disciplina. Se, giorno per giorno, finché sei in vita, continui nell'esercizio, dopo la tua morte diranno che sei stato un bravo maestro. E' difficile raggiungere l'unità interiore anche praticando una disciplina per tutta la vita. Finché la tua mente non è pura non può dire di aver conseguito la vera Via. Perciò persevera nella pratica dei valori con grande coraggio”.

Allora sarai un samurai, anche oggi.

giovedì 18 settembre 2008

Pensiero del fina settimana

Nessuno è stato da me curato
diversamente da come vorrei essere curato io,
se mi capitasse la stessa malattia.
T. Sydenham (1624 – 1689)

martedì 16 settembre 2008

L’ambiente di lavoro

Oggi voglio proporvi una storia che ho letto e che mi ha fatto riflettere molto:
"Due giovani lavoravano nella stessa azienda da anni e rimasero turbati quando, senza preavviso, l'impresa chiuse i battenti e si ritrovarono disoccupati. Entrambi si misero alla ricerca di un nuovo lavoro.
Il primo giovane era molto irrequieto. Detestava l'idea di cambiare, imparare cose nuove e conoscere persone nuove, ma si obbligava a ricordare che non aveva scelta se voleva guadagnare.
L'altro prendeva le cose con più filosofia e guardava al cambiamento come un'opportunità per crescere.
Senza saperlo fecero il colloquio per un posto nella medesima azienda, molto simile a quella che avevano lasciato.
Il primo giovane si agitò per tutta la durata del colloquio e verso la fine gli chiesero se avesse domande. "Sì" disse, "Potrebbe dirmi come sono le persone che lavorano qui?".
L'uomo che lo stava intervistando gli rispose :"Mi parli prima del posto che ha lasciato. Com'erano le persone lì?". "Non un granchè devo ammettere" disse il ragazzo con molta impazienza. "Erano testarde, litigiose, e polemiche". "E allora mi rincresce dirle che troverà qui la stessa situazione" disse l’uomo.
Il giorno successivo arrivò al colloquio l'altro giovane e anche a lui fu chiesto se avesse domande. "Oh sì", disse allegramente. "Potrebbe dirmi come sono le persone che lavorano qui?".
Lo stesso uomo che aveva intervistato l’altro ragazzo ribatté anche questa volta :"Mi parli prima del posto che ha lasciato. Com'erano le persone lì?".
"Dove lavoravo erano cordiali e disponibili, sempre affettuosi e le confesso che mi è dispiaciuto molto andarmene". L’uomo gli sorrise: "In questo caso sono lieto di dirle che troverà qui persone dello stesso tipo".

Siamo sempre noi a determinare la qualità del lavoro che ci circonda e, quando lo scegliamo, a farne un inferno o un paradiso.

domenica 14 settembre 2008

I samurai e la pace


I partecipanti dei miei corsi Samurai Lab® mi chiedono spesso se le arti marziali portino alla violenza: mi rendo conto che non è facile rispondere.
Per farlo propongo questa massima samurai:

“Il Buono è colui che, potendo fare il male, sceglie il bene.
il Pacifico è colui che, potendo far guerra, sceglie la pace.
Essere significa, quindi,
scegliere di essere e non dover essere.
Non mi direte che un vegliardo è casto,
che un povero è parsimonioso,
che un neonato è pacifico.
Pacifico è colui che porta la spada e non la sguaina
Chi non porta la spada non saprà mai se è pacifico”.

I tempi in cui vivevano i samurai sono cambiati solo nelle modalità, non nell’essenza e la lotta tra aziende che si contendono il mercato è sempre più agguerrita. Essere spiritualmente e tecnicamente preparati è fondamentale per vincere oggi come allora.
Chi conosce bene la guerra conosce soprattutto il valore della pace
Ma non bisogna dimenticare che i samurai erano anche poeti, scrittori, musicisti, pittori e uomini di scienza.
E’ la completezza dell’uomo che fa la differenza, sempre.

mercoledì 10 settembre 2008

Il valore delle persone

Michael Phelps a Pechino ha battuto sette record del mondo.
Mi è piaciuta una sua dedica, con l'ottava medaglia d'oro al collo: «Al professore d'inglese delle medie secondo cui non avrei mai avuto successo».

Quante volte incontro persone sulle quali non si sarebbe investito un centesimo, ma che, nelle giuste condizioni, sfruttando al meglio le loro inclinazioni riescono prepotentemente ad emergere. Il loro cammino è disseminato da dubbi, magari da tante incertezze e a volte anche dal peso di un giudizio stroncante inappellabile di chi non ha saputo capire e vedere.

Chi ha fatto fatica ad affermarsi, ad “arrivare” nel proprio settore, di solito si distingue per la sua umanità e disponibilità forse perché nessuno li ha aiutati nella loro scalata o forse perché vogliono dimostrare che si può essere diversi. La loro vita non è stata facile e quindi cercano, per quello che possono, di non fare agli altri quello che hanno ricevuto.

La nostra capacità di esprimere giudizi è infinita, ma spesso si basa più sui pregiudizi che sull’obiettività. Anche in aula è forte la tentazione di dedicare più tempo con chi è apparentemente brillante anziché soffermarsi con chi fa più fatica ad emergere.
Sono convinto che sia più utile offrire una chance in più che “tagliare le gambe” a chi vorrebbe provare a correre: nella gara della vita l’importante è provarci.

domenica 7 settembre 2008

Vacanze antistress

Archiviate le vacanze mi guardo in giro e vedo facce più stanche di prima delle ferie. Leggendo un articolo apparso su “Psicologia Contemporanea” dal titolo “Lo stress del turista” ho trovato interessante il decalogo antistress, forse non tutti sono riusciti ad applicarlo

1. essere consapevoli degli scopi reali che ci si propone nella vacanza
2. scegliere compagni di vacanza che condividono gli stessi scopi
3. scegliere destinazioni compatibili con gli scopi
4. programmare in funzione di questi scopi le modalità per realizzare la vacanza
5. se ci si affida a un tour operator chiarire fin dall’inizio cosa si vuole ottenere
6. scegliere con cura il mezzo di trasporto e essere consapevoli degli stress che ne derivano
7. scegliere con cura gli eventi correlati alle vacanze
8. saper dimensionare la durata in base alle proprie esigenze fisiche e non strafare
9. avere consapevolezza delle abitudini di dove ci si reca e che possono essere diverse dalle nostre
10. ricordarsi che se anche si deve cambiare qualche abitudine (alimentare o di vita) si è sempre se stessi.

Detto ciò, per chi è già tornato potrebbe essere utile conservare il decalogo per le prossime ferie, chi ancora deve partire ancora spero possa utilizzarlo e chi sta già pensando al prossimo anno “buona organizzazione”.

martedì 2 settembre 2008

"Un cuore sacro": manager di spirito

« Ciascuno di noi possiede due cuori: uno, il più razionale, eclissa l'altro che però irradia una luce nascosta un calore di cui nessuno può fare a meno, è il cuore sacro ». Quando ce ne accorgiamo questo cuore ci fa cambiare…

Irene Ravelli, la protagonista del film, è una spregiudicata manager di successo. Un giorno incontra una bambina sconosciuta, sfuggevole e imprevedibile, ma che sa tutto di lei. Irene scopre quasi per caso che la bambina vive per strada rubando per aiutare i più poveri e la morte improvvisa della bimba, a causa di un incidente, segna per Irene l’inizio di un cambiamento radicale: apre una mensa per i poveri nell’antico palazzo di famiglia ed è ossessionata dall’idea di dover aiutare tutti. Irene si ammalerà ma dopo la guarigione potrà tornare più fortificata alla sua vita di manager e di donna.

Ho rivisto da poco questo film del 2004. E’ una viaggio complesso e doloroso alla ricerca del sè più profondo che dimostra come il ritrovare noi stessi ci metta in comunicazione con gli altri e che spiritualità e managerialità possono coesistere senza entrare in conflitto.
L’insegnamento più bello, che nasce dal mistero di questa bambina, è che le persone che ci vogliono bene restano sempre con noi anche quando non ci sono più o non abbiamo avuto l’occasione di conoscerle in modo approfondito.
Da vedere. Voto 10.