venerdì 24 luglio 2009

martedì 21 luglio 2009

Le parole che ti ho detto: mettersi in discussione

Riprendo dal precedente post di questa rubrica.
“Mettersi in discussione” è veramente complesso: nessuno ama farlo e diffido dalle persone che dicono di praticarlo con facilità.
Solo chi è ad un “livello mentale superiore” riesce ad ammettere sempre con piena sincerità che non siamo tutti uguali, che non tutti possono pensarla come noi e proprio in questo si può lavorare e costruire. E’ un passo positivo che però compromette quanto abbiamo già conquistato e acquisito: le mie idee, il mio modo di relazionarmi.
Una volta, parlando con una cliente, è emerso che per lei tutto era “o bianco o nero”, mentre, al termine del corso, riusciva a vedere in ogni situazione anche le sfumature di grigio. E’ un progresso significativo perché tra il bianco e il nero c’è sempre un’infinita varietà dei colori, ma solo per chi sa mettersi in discussione.

domenica 19 luglio 2009

Vincere la crisi in un bosco

Un motto benedettino dice "Parla solo se hai qualcosa di più prezioso del silenzio da dire".
Non credo sia stato questo ad aver spinto Oscar Farinetti ad ideare, vicino ad Alba, il “Bosco dei pensieri”, un percorso meditativo e contemplativo che si snoda in un bosco secolare dove tutti i rumori "extra-natura" sono banditi; ma comunque trovo l'idea molto interessante.

Personalmente ho sempre apprezzato il silenzio e ho imparato a tenerlo in grande considerazione da quando frequento monasteri e abbazie per il mio Abbey Programme®.
Anche nelle palestre di arti marziali e in Samurai Lab® si impara che il silenzio aumenta concentrazione e attenzione.

In una civiltà sempre più rumorosa è difficile riuscire a pensare ed è per questo che bisogna reinventare spazi adatti a questo scopo.
Senza la capacità di pensare commettiamo errori più facilmente e anche la nostra comunicazione diventa più arida.

Pensare aiuta a crescere, a trovare intuizioni a "saper cogliere l'attimo" e a trovare soluzioni alternative soprattutto in momenti di crisi: del resto il genio creativo nasce dal pensiero... pensiamoci sopra.

martedì 14 luglio 2009

Le parole che ti ho detto: cambiamento

Una parola che uso molto in formazione è “cambiamento”. Ho già scritto diverse volte su questo blog come sia difficile cambiare. (vedi qui – un mio commento, qui - un libro, e qui – un film).

Quello che confondiamo sempre è il cambiamento radicale con il cambiamento di mentalità.
Faccio un esempio: se continuo a fare quello che ho sempre fatto senza verificare la possibilità di migliorarlo non saprò mai se potrò raggiungere gli stessi risultati con minore fatica e maggiore efficacia.
Il cambiamento di mentalità mi spinge a verificare se esistono altri sistemi e soprattutto se altri hanno fatto la stessa cosa in modo differente.
Nella formazione esperienziale lo scopo principale è quello di provare sempre delle vie alternative anche quando i risultati sono più che consolidati.
Questo ci permette di prevedere anche altri percorsi particolarmente utili soprattutto in tempo di crisi senza necessariamente variare quello che siamo e che pensiamo.
Però, a monte, ci vuole l’applicazione di un’altra parola, di un’altra frase: “mettersi in discussione” di cui parlerò prossimamente.

domenica 12 luglio 2009

Continua l’Abbey Programme® in Tonello Spa

Mauro Nadalutti da oltre 20 anni affianca Tonello nella omonima azienda. Oggi ne è il responsabile di produzione e come è stato per Roberta Tonello (di cui vi ho recentemente parlato), ho continuato con Mauro la formazione dei vertici dell’azienda con un Abbey Programme all’Abbazia di Praglia (Padova) dal 6 all’8 luglio.
Questo è quanto mi ha scritto per gli amici del blog: “Abbey Programme® mi ha insegnato a vedere dove non guardavo, ad ascoltare il silenzio e sentire il da farsi, ad aiutare senza soffocare e a far partecipare chi non partecipa attraverso il coinvolgimento”.
Grazie a Mauro, alla prossima.

giovedì 9 luglio 2009

mercoledì 8 luglio 2009

Formazione manageriale in cucina: Ricette d’amore

Sotto l’apparente sdolcinatezza del titolo il film cela un quesito importante: “Può la cucina di un ristorante essere diretta da due chef? Sembrerebbe di no perché è come se due persone volessero guidare la stessa macchina. Invece la risposta è affermativa purché siano chiari i ruoli e la voglia di sperimentare insieme sia cementata da un unico scopo.

In “Ricette d’amore” lo scopo è dare amore e una casa ad una ragazzina rimasta senza mamma e con un papà lontano; in un’azienda può essere il raggiungimento di un obiettivo difficile o la condivisione di un problema. E spesso quel problema rende più forti coloro che lo devono superare facendo emergere in loro qualità e virtù che prima erano sconosciute.
Come dico sempre in “A la Carte”, dietro un unico piatto, per la gioia di un unico palato lavorano tante mani.
Film leggero, ma pieno di significati, con un mitico Castellitto come protagonista.

domenica 5 luglio 2009

Abbey Programme® fase due

Ieri ho concluso all'Abbazia di Praglia (Padova) il corso Abbey Programme dal titolo "L'attenzione all'altro" in forma coaching. L'entusiasta partecipante era Raffaele Berni (che vedete nella foto qui sopra) titolare della Berni srl.

Ho già avuto modo di parlare di Raffaele in un precedente post quando, in questa stessa Abbazia, ha partecipato alla fase uno del programma.
Ecco il suo commento al termine di queste tre impegnative giornate:
“Abbey Programme® è un'esperienza di luce, di umiltà, di apprendimento, è un arricchimento umano e professionale. Troppo spesso si fanno corsi incentrati sulle tecniche, sulla parte puramente meccanica mentre Abbey Programme® consente di capire e vedere dall'alto e in maniera più distaccata e obiettiva il perchè e il fine dell'agire in azienda. Ringrazio Paolo, il padre abate e tutti i monaci dell'abbazia di Praglia per tutta la ricchezza ed esperienza che mi hanno consentito di portare con me”.

Grazie Raffaele per questo bel commento e arrivederci a presto.