venerdì 19 settembre 2025

Come crediamo di formare le “nostre” opinioni?

 


 

“Non c’è schiavitù più grande di quella di chi si crede libero.”

Questa frase, che riecheggia in diverse tradizioni filosofiche, ci costringe a riflettere: quanto di ciò che pensiamo davvero ci appartiene?

Siamo convinti di scegliere liberamente, di plasmare i nostri giudizi in autonomia, eppure la realtà svela un paesaggio più complesso: gran parte delle idee che chiamiamo “nostre” sono il frutto di suggestioni invisibili. L’educazione ricevuta, i modelli culturali, i media, le strutture economiche: tutto concorre a costruire quel mosaico interiore che chiamiamo opinione.

Come scriveva Antonio Gramsci, “ogni uomo è filosofo”, ma spesso la filosofia che pratichiamo non è che un riflesso delle ideologie dominanti.

La modernità ci ha consegnato un modello educativo che, più che coltivare spiriti critici, ha cercato di forgiare individui produttivi. Nel XX secolo, figure come John D. Rockefeller promossero un sistema scolastico funzionale al nascente capitalismo industriale: non un’educazione alla libertà, ma un addestramento all’efficienza.

Generazioni di studenti furono formate più al “fare” che al “pensare”, in un percorso che privilegiava la disciplina rispetto alla creatività. In questo senso, la scuola non fu solo un’istituzione culturale, ma un dispositivo sociale: modellava la mente come la fabbrica plasmava il corpo.

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) ci offre una prospettiva sorprendentemente attuale. Secondo i suoi principi, l’essere umano è un’unità inscindibile di corpo e mente, governata dallo Shen, la “mente-cuore”. Lo Shen è ciò che ci rende lucidi, vigili, capaci di discernere: è la radice della coscienza.

Quando lo Shen è in equilibrio, l’uomo riconosce le manipolazioni esterne e rimane saldo nel proprio centro. Quando invece è disturbato, diventa vulnerabile, pronto ad accogliere opinioni altrui come se fossero proprie. In questa prospettiva, il condizionamento sociale non è che un turbamento dello Shen, un disallineamento tra mente e cuore.

La MTC suggerisce che la libertà di pensiero non è mai solo un fatto intellettuale, ma anche energetico e spirituale.

Come uscire da questo labirinto invisibile? 

La tradizione cinese indica alcune vie come coltivare consapevolezza attraverso meditazione, Qi Gong, respirazione (pratiche che stabilizzano lo Shen, riportandolo al suo centro), riconoscere gli squilibri (perchè come il corpo si ammala, anche la mente-cuore può infettarsi di opinioni non autentiche),  ritrovare il proprio ritmo (distinguere il pensiero genuino da quello indotto significa riappropriarsi della propria libertà interiore).

In questo senso, la cura non è soltanto un atto medico, ma un gesto filosofico: un ritorno all’origine, dove il pensiero torna ad appartenere a chi lo genera.

Viviamo in un mondo che ha preferito la disciplina alla libertà, l’obbedienza alla creatività, l’efficienza al pensiero critico. Eppure, l’educazione autentica – come la cura di sé – non dovrebbe insegnare a ripetere modelli esterni, ma a nutrire il proprio Shen.

Solo allora le opinioni tornano a essere veramente nostre. Solo allora l’uomo si riscopre libero non tanto di agire, ma soprattutto di pensare.

Non basta leggere queste righe: occorre trasformarle in esercizio vivo.

Prova a chiederti, ogni volta che un pensiero affiora: è davvero mio o è stato suggerito?

Coltiva un minuto di silenzio al giorno per ascoltare lo Shen, lascia che il respiro diventi maestro e che il cuore torni a orientare la mente.

La libertà di pensiero non è un dono concesso dall’esterno: è una disciplina interiore da praticare.

Il primo passo spetta a te.

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bibliografia

  • Saslaw, R. S. (1992). Rockefeller and General Education Board Influences on Vocationalism in Education, 1880–1925. ERIC.
  • Maciocia, G. (2025). Shen and Hun: The Psyche in Chinese Medicine. Giovanni-Maciocia.com.
  • Verywell Mind. (2023). How Emotions and Organs Are Connected in Traditional Chinese Medicine.
  • Biesta, G. (2022). World-Centred Education: A View for the Present. Routledge.
  • Han, B.-C. (2021). Psicopolitica. Il neoliberismo e le nuove tecniche del potere. Nottetempo.

 

mercoledì 17 settembre 2025

Il paradosso della salute.

 

 


 

Perché è così difficile mantenere stili di vita sani?

 

“Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.”
La saggezza popolare sintetizza in poche parole ciò che la scienza, la filosofia e la medicina cercano di spiegare da secoli: sappiamo cosa dovremmo fare per vivere meglio, eppure fatichiamo a trasformare la consapevolezza in azione quotidiana.

 

Viviamo in un’epoca in cui l’informazione è ovunque: linee guida nutrizionali, schede di allenamento, app per la meditazione… 

 

Eppure, mantenere stili di vita sani resta una sfida quotidiana. 

 

Ulisse che si fa legare per resistere alle Sirene non è diverso da noi davanti al frigorifero o al richiamo del divano: conoscere il bene non basta, serve allenare la costanza.

 

Dostoevskij, negli Appunti dal sottosuolo, descrive l’uomo che agisce deliberatamente contro la ragione, quasi per rivendicare la propria libertà.

 

Il nostro cervello è programmato per privilegiare il piacere a breve termine. Secondo studi recenti, oltre il 40% delle azioni quotidiane non dipende da scelte consapevoli, ma da automatismi (Lally et al., 2021).

 

Ecco perché uno snack zuccherato vince sulla frutta, e la pigrizia prevale sull’attività fisica: il sistema di ricompensa cerebrale cerca gratificazioni rapide, mentre i benefici di uno stile di vita sano si vedono nel lungo periodo.

 

Secondo il modello transteorico di Prochaska, il cambiamento procede per fasi: contemplazione, decisione, azione e mantenimento. Il problema non è iniziare, ma trasformare l’intenzione in comportamento stabile.

 

I principali ostacoli sono lo stress e mancanza di tempo (Hagger et al., 2020),le pressioni ambientali e sociali (Verplanken, 2021), la dissonanza cognitiva, quando sappiamo cosa sarebbe giusto fare ma scegliamo la strada più facile.

 

La promozione della salute non è solo questione di volontà individuale. 

 

L’OMS sottolinea che le nostre scelte dipendono fortemente dall’ambiente: vivere in quartieri senza spazi verdi o con eccessiva offerta di cibo industriale rende più difficile mantenere abitudini salutari (WHO, 2022).

 

Creare contesti facilitanti – scuole, città e luoghi di lavoro che incoraggino movimento, alimentazione equilibrata e gestione dello stress – è fondamentale per diffondere benessere olistico.

 

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) interpreta le difficoltà nel mantenere stili di vita sani come una rottura dell’equilibrio con i cicli naturali. Mangiare in fretta, dormire poco, vivere sempre connessi significa allontanarsi dall’armonia del Qi.

 

L’approccio della MTC invita a ritrovare una disciplina ciclica: alimentarsi secondo la stagione, dedicare tempo al movimento fluido come nel Qi Gong, rispettare il ritmo giorno-notte. In questa visione, la salute non è un atto di forza, ma di ascolto e sintonia.

 

Oggi scegliere di prendersi cura di sé è un atto controcorrente. 

 

In un mondo che corre, la lentezza diventa cura. In una società che moltiplica stimoli, il silenzio diventa medicina. Coltivare stili di vita sani è più che un obiettivo individuale: è una forma di resistenza culturale.

 

Il cambiamento non nasce da rivoluzioni improvvise, ma da piccoli gesti quotidiani: una passeggiata di dieci minuti, un bicchiere d’acqua in più, dieci respiri consapevoli.


Non aspettare la motivazione perfetta: comincia oggi, perché il vero segreto della salute è la costanza nelle piccole cose. Siamo qui per aiutarti

 

Bibliografia

·       Hagger, M. S., Smith, S. R., Keech, J. J., Moyers, S. A., & Hamilton, K. (2020). Predicting health behavior change: Integrating dual-process, stage-based, and process-based models. Health Psychology Review, 14(4), 511–532.

·       Lally, P., Gardner, B., & Rebar, A. L. (2021). Habit formation and behavior change. Oxford Research Encyclopedia of Psychology.

·       Verplanken, B. (2021). The psychology of habits: Theory, mechanisms, change, and contexts. Current Opinion in Behavioral Sciences, 42, 58–62.

·       World Health Organization (WHO). (2022). Global status report on physical activity 2022. Geneva: WHO.

·       Xu, J., & Chen, G. (2023). Traditional Chinese medicine lifestyle guidance and its relevance in modern preventive medicine. Frontiers in Public Health, 11, 1145621.

 

lunedì 15 settembre 2025

Il polline della memoria: l’“effetto fattoria degli Amish” tra mito e scienza

 



 

«Ricorda: nel vento che soffia tra i fienili non c’è solo odore di paglia, ma un invito antico — quello di lasciar crescere il corpo con la polvere del mondo.»
ispirato al richiamo nelle parole di Alberto Moravia

 

Immagina un coro di bambini respirare libertà tra stalle, mucche e polvere animata da microrganismi — un mondo simile, eppure lontanissimo dal “pulito” che ci circonda. In queste comunità rurali, le allergie e l’asma sembrano ostacoli quasi inesistenti. E se la salvezza del nostro sistema immunitario fosse nascosta nella polvere stessa?

 

Numerose ricerche hanno dimostrato che i bambini Amish presentano una prevalenza molto più bassa di allergie e asma rispetto alla popolazione statunitense generale. Circa il 7% dei bambini Amish mostra sensibilizzazione allergica, contro il 25–30% dei coetanei americani. L’asma, che colpisce fino al 10% dei bambini negli Stati Uniti, riguarda solo l’1–2% dei giovani Amish.

 

Uno studio comparativo con i Hutteriti — comunità agricole geneticamente simili ma più industrializzate — ha rivelato che in questi ultimi l’asma è quattro volte più frequente e le allergie sei volte più comuni. Questo suggerisce che la differenza non sia genetica, ma legata all’ambiente.

 

La polvere delle case Amish contiene concentrazioni elevatissime di endotossine e microrganismi. Questa esposizione precoce stimola il sistema immunitario innato, attivando i neutrofili e riducendo la risposta eosinofila, alla base delle allergie.

 

Esperimenti su modelli animali hanno confermato che l’inalazione di estratti di polvere Amish protegge dall’asma e riduce l’infiammazione delle vie aeree. La stessa esposizione con polvere proveniente da ambienti Hutteriti non produce effetti benefici, confermando il ruolo cruciale dell’ambiente rurale tradizionale.

 

L’ipotesi dell’igiene, formulata nel 1989, suggeriva che un ambiente troppo sterile favorisse allergie e asma. Oggi si parla piuttosto di ipotesi microbica: non è la mancanza di sporcizia a proteggere, ma l’esposizione equilibrata e precoce a una varietà di microrganismi che “educano” il sistema immunitario a tollerare l’ambiente esterno.

 

La MTC descrive un concetto affine con il termine “wei qi”, l’energia difensiva superficiale che protegge il corpo dalle influenze patogene esterne. Esporre i bambini alla “polvere vivente” delle fattorie significa, in questa chiave di lettura, rafforzare il wei qi, rendendo l’organismo più resiliente ai cosiddetti “venti allergici”.

 

L’interazione tra uomo e natura, nel linguaggio energetico cinese, modula il rapporto tra jing (essenza), qi (energia) e shen (spirito). La salute nasce da questo equilibrio, che oggi la scienza moderna riscopre attraverso la microbiologia e lo studio del microbiota.

 

Ora che conosci il segreto della polvere vivente, non pensi che i nostri bambini meriterebbero un po’ di "aria rurale" anche in città? Condividi questo articolo, porta i più piccoli a contatto con la terra e lascia che il loro sistema immunitario impari ciò che i campi sanno da millenni: la vita nasce dalla polvere.

 

 

Bibliografia essenziale

  1. Stein, M. M., et al. (2016). Innate Immunity and Asthma Risk in Amish and Hutterite Farm Children. New England Journal of Medicine, 375(5), 411–421.
  2. Holbreich, M., et al. (2012). Amish children living in northern Indiana have a very low prevalence of allergic sensitization. Journal of Allergy and Clinical Immunology, 129(6), 1671–1673.
  3. Ege, M. J., et al. (2020). The hygiene hypothesis and beyond: Microbiota and allergic diseases. Nature Reviews Immunology, 20, 517–528.
  4. Von Mutius, E., & Vercelli, D. (2021). Farm living: Effects on childhood asthma and allergy. Current Opinion in Allergy and Clinical Immunology, 21(2), 115–121.
  5. Zhang, Y., et al. (2022). Microbiome–immune interactions and allergy: From farm effect to future therapies. Allergy, 77(5), 1320–1332.

 

venerdì 12 settembre 2025

Intestino felice

 


Là dove tutto comincia.

"Nel ventre nostro s'annida il principio, e il principio attende di essere lavato dalle scorie del mondo."

P. Handke, "Il peso del mondo"

Ti sei mai chiesto cosa accadrebbe se liberassi il tuo corpo da ciò che non serve più, come si fa con una stanza che ha accumulato troppa polvere? L’intestino è il nostro spazio interiore più profondo: lì si sedimentano ricordi, tensioni, pensieri non digeriti. E forse la tua stanchezza, il tuo gonfiore, la tua mente annebbiata non sono altro che un segnale. Un invito a svuotare, a lasciare andare, a rinascere da dentro.

Se il cuore è la sede dell’anima, l’intestino è il custode della memoria antica, del buio fecondo dove inizia la vita e dove le emozioni, più che pensate, si sentono. È il nostro secondo cervello, direbbe la scienza contemporanea, ma per le medicine antiche è sempre stato il primo: lì si compie il lavoro silenzioso della trasformazione, lì si cela la radice di ogni salute.

La civiltà occidentale, abituata a salire verso l’alto — mente, logos, ragione — ha per secoli dimenticato ciò che avviene più in basso, nelle viscere.

Eppure Eschilo già lo sapeva: "anche le tenebre del ventre parlano".

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC) non ha mai ignorato questo sapere profondo. L’intestino crasso, in particolare, è legato all’elemento Metallo, alla stagione dell’autunno, alla capacità di lasciare andare — fisicamente e simbolicamente.

Se l’intestino è ostruito, anche la mente lo è. Se il colon si riempie di tossine, anche il pensiero si contamina, anche il cuore si appesantisce. La pulizia dell’intestino non è solo una questione organica, ma spirituale, emozionale, energetica.

Ogni cultura ha tramandato rituali di purificazione intestinale: dai shank prakshalana yogici, alla lavanda intestinale nelle terme romane, dai digiuni ortodossi al lavaggio con erbe nella medicina africana. Sono gesti che simboleggiano la morte del vecchio e la rinascita del nuovo. Purificare il colon è un atto sacro, un gesto che riconnette all’essenziale.

Nella MTC, la disarmonia dell’intestino crasso si manifesta non solo con costipazione, gonfiori, fermentazioni, ma anche con tristezza, rigidità, incapacità di abbandonare il passato. Per questo, oltre alla fitoterapia depurativa (con erbe come il Da Huang, rabarbaro cinese), vengono applicate tecniche come la coppettazione sull’addome, la riflessologia plantare viscerale e la moxibustione sul punto Tianshu (ST25), per stimolare il movimento, sciogliere e liberare.

Negli ultimi vent’anni, la scienza ha recuperato ciò che antichi sapevano intuitivamente: l’intestino è popolato da trilioni di microrganismi — il microbiota — che influenzano l’immunità, l’umore, l’infiammazione, persino la memoria.

Uno studio pubblicato su Nature Reviews Immunology (2022) mostra come uno squilibrio della flora intestinale sia associato a patologie autoimmuni, ansia e depressione, ma anche ad Alzheimer e Parkinson (Houser et al., 2022).

La pulizia intestinale, dunque, non è solo una pratica detossinante, ma una riorganizzazione del nostro sistema neuro-immuno-endocrino. Attraverso il lavaggio intestinale, l’uso di probiotici e prebiotici naturali, fitoterapici mirati e diete anti-infiammatorie, si può ridare voce a una parte silenziosa del corpo, che invece grida in mille modi.

“Il male entra nell’uomo attraverso la bocca, ma trova casa nell’intestino”, recita un antico detto ayurvedico. 

La pulizia profonda del colon non è solo rimozione di residui materiali, ma alleggerimento psico-emotivo. Chi ha sperimentato una vera purificazione intestinale lo racconta: “è come togliere un velo dagli occhi”. Tornano il sonno, la chiarezza mentale, il senso di leggerezza. Ma soprattutto, si riconquista la fiducia nel proprio corpo.

Perché un intestino pulito è un terreno fertile, dove possono germogliare nuove abitudini, pensieri, scelte.

"C'è più verità nelle viscere che nei sillogismi."

C. Baudelaire

Pulire l’intestino è tornare alla radice, al primo grembo. È preparare la casa del sé per accogliere la vita con dignità, apertura, autenticità. In un tempo in cui siamo bombardati da cibo, informazioni, stress, tossine ambientali e relazionali, la depurazione intestinale diventa atto rivoluzionario e nel suo silenzio — come il letto di un fiume prosciugato — può finalmente scorrere di nuovo il flusso vitale.

Prendersi cura dell’intestino significa riconoscere che il benessere comincia dal basso, dove affondano le radici della nostra salute. Se senti che è arrivato il momento di fare pulizia — nel corpo, nella mente, nella vita — vieni ad esplorare percorsi personalizzati di depurazione olistica, dalla riflessologia intestinale ai trattamenti energetici, fino al riequilibrio con piante e alimentazione funzionale.

Perché ogni cambiamento duraturo comincia da dentro.

 

Bibliografia

  • Houser, M.C., Tansey, M.G. (2022). The gut-brain axis: Microbiota in neuroinflammation and neurodegeneration. Nature Reviews Immunology.
  • Liu, Y. et al. (2023). Traditional Chinese Medicine for gut microbiota modulation: a review. Frontiers in Pharmacology.
  • Zhang, Q. et al. (2021). Gut microbiota and their metabolites in depression: a systematic review. Journal of Affective Disorders.
  • Wang, X. et al. (2020). TCM formulas improve intestinal flora and immunity in colitis mice. Chinese Medicine.
  • Liao, M. et al. (2024). Linking colon inflammation and brain fog: new insights from gut-brain axis studies. Cell Reports Medicine.

 

martedì 9 settembre 2025

E TU SEI CONNESSO?

 







Scegliere la Connessione: l’Arte di Ritornare alla Vita

 “Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.” — Carl Gustav Jung

Cosa succede quando ci si sveglia davvero?
Forse si sente il vuoto. Il rumore del silenzio. Il battito del cuore dimenticato.
Oppure ci si accorge che, pur circondati da messaggi, notifiche, reti e satelliti, non si è più connessi a nulla.

Viviamo in un paradosso digitale: mai così raggiungibili, mai così soli. Mai così informati, mai così smarriti.
Eppure, una parte di noi lo sa: l’unica connessione che conta è quella che ci riconduce a noi stessi, agli altri, alla natura, al respiro.

 “Tutto si tiene”, scrive Italo Calvino ne Le città invisibili, ed è in questa invisibile rete di relazioni che la nostra salute, la nostra anima e la nostra stessa identità prendono forma.

Viviamo in un’epoca in cui siamo sempre connessi, ma raramente connessi veramente. I nostri dispositivi si sincronizzano in millisecondi, ma noi disimpariamo ogni giorno la connessione più antica e vitale: quella con noi stessi, con l’altro, con il cosmo.

La Medicina Tradizionale Cinese (MTC), da millenni, ci invita a riconoscere i legami profondi tra corpo e spirito, tra Cielo e Terra, tra l’Uomo e l’Universo. È la scienza dell’interrelazione, la filosofia della connessione consapevole. Ogni sintomo, nella visione orientale, è segnale di una disarmonia, di una rottura del dialogo tra le parti: tra organi, emozioni, stagioni, pensieri. E ogni guarigione comincia proprio dal riconnettere.

Il filosofo Martin Buber parlava di relazione come fondamento dell’esistenza: “L’uomo diventa Io nel momento in cui dice Tu”. Senza l’altro, non siamo. Anche nella fisiologia moderna, si osserva che cellule isolate degenerano più velocemente: senza un ambiente, senza comunicazione cellulare, perdono funzione e identità. Allo stesso modo, noi esseri umani privi di relazioni autentiche perdiamo coerenza, ci infiammiamo, ci ammaliamo.

Ecco che il cuore, in MTC, non è solo organo fisico, ma è il “Palazzo dello Shen”, la dimora della coscienza e della connessione empatica. Quando il Cuore è vuoto, confuso o agitato, la persona è sradicata. Quando invece è sereno, calmo e centrato, siamo capaci di relazioni profonde, autentiche e nutrienti. Il cuore è la nostra antenna, il ponte tra cielo e terra.

Nel Tao Te Ching, Lao Tzu afferma:

L’uomo segue la Terra. La Terra segue il Cielo. Il Cielo segue il Tao. Il Tao segue ciò che è naturale.”

Essere connessi significa quindi seguire il ritmo delle cose, non opporsi al fluire, ma entrarvi come goccia nel fiume. 

In MTC, ogni organo è in relazione con uno spirito-emozione (Hun per il Fegato, Po per il Polmone, Shen per il Cuore...) e ogni relazione che instauriamo con l’esterno trova un’eco nei nostri organi.

Ogni rottura è anche un danno interno.

Ogni legame guarito è una riparazione fisiologica.

L’intervento olistico, allora, non cura “il problema”, ma riattiva i circuiti, restituisce senso e sinergia. Una seduta di riflessologia, un trattamento con campi elettromagnetici pulsati, un riequilibrio con i fiori vibrazionali sui punti energetici... tutto questo è un modo per rimettere in comunicazione i vari livelli dell’essere.

Persino le parole possono guarire, quando sono dette nel momento giusto, con la giusta vibrazione. Ogni suono, ogni contatto, ogni presenza è potenzialmente una cura connettiva. Come nei monasteri buddisti o nei cori benedettini, il suono e la vibrazione diventano ponte tra l’umano e il divino, tra il visibile e l’invisibile.

Scegliere la connessione non è un gesto poetico: è un atto di sopravvivenza. In un mondo di iperstimolazione, isolamento e disgregazione interiore, riconnettersi è la più alta forma di medicina. È un atto rivoluzionario.

E tu, che leggi, vuoi restare in ascolto del rumore o sentire il tuo battito?

Vuoi “funzionare” o vivere?

Vuoi guarire sintomi o ritrovare la tua armonia originaria?

È il momento di scegliere, di interrompere l’automatismo, la distanza, la superficialità.

Ti invito a fermarti, a respirare, a riconnetterti. Con il tuo corpo. Con il tuo sentire. Con chi può accompagnarti in un cammino di vera integrazione.

La porta è aperta. La connessione è qui, ora. Sceglila.

 

Bibliografia essenziale:

  • Wang, Y., et al. (2022). Heart–Brain Communication in Traditional Chinese Medicine. Frontiers in Integrative Neuroscience.
  • Capra, F. & Luisi, P. L. (2021). The Systems View of Life: A Unifying Vision. Cambridge University Press.
  • Zhao, L. et al. (2023). Acupuncture and Heart-Brain Communication: From Theory to Mechanisms. Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine.
  • Rosenberg, M. B. (2020). La comunicazione nonviolenta: un linguaggio di vita. Esserci Edizioni.

 


sabato 6 settembre 2025

Trame di energia: il tappeto tra feng shui e medicina tradizionale cinese

 



 

Ogni tappeto racconta una storia invisibile. Filo dopo filo, intreccio dopo intreccio, esso accoglie passi e pensieri, raccoglie energie che scorrono silenziose sotto i piedi.

Borges ricordava che «ogni filo è parte di un disegno più vasto».

Nella cultura cinese, questo disegno non è solo estetico: è terra simbolica, microcosmo che custodisce il fluire del Qi, l’energia vitale che anima corpo e mente.

Camminarvi sopra significa dialogare con lo spazio, con se stessi, con l’energia che ci attraversa.

Il tappeto diventa così ponte tra feng shui e medicina tradizionale cinese (MTC): armonizza la casa e stimola i meridiani, intrecciando estetica e terapia in un unico gesto quotidiano.

 

Nella Cina imperiale, il tappeto era molto più di un ornamento: era simbolo di potere, protezione e armonia cosmica. Draghi e fenici, onde e nuvole, motivi geometrici e floreali: ogni disegno aveva significato preciso. Non era solo tessuto, ma microcosmo artificiale, in cui il cielo e la terra si riflettevano, in cui l’uomo trovava la propria collocazione nel flusso dell’universo.

Il feng shui, “vento e acqua”, è l’arte millenaria di armonizzare l’uomo con l’ambiente. Non si limita all’estetica: studia il flusso del Qi e come gli spazi possano sostenerlo o ostacolarlo. Colori, forme, posizioni diventano strumenti di equilibrio, capaci di favorire salute, serenità e prosperità.

Il tappeto, nel feng shui, è molto più di un rivestimento: è terra viva, strumento che modula l’energia di una stanza. Un tappeto ben posizionato attira equilibrio e coesione; uno disallineato disperde l’energia. I colori e le forme dialogano con gli elementi: rosso per il Fuoco, blu per l’Acqua, cerchi per il movimento armonico, quadrati per la stabilità.

Studi recenti dimostrano che applicare principi di feng shui negli spazi abitativi riduce stress e ansia, migliorando il benessere psicologico degli abitanti.

In MTC, i piedi sono la mappa del corpo. Ogni passo su un tappeto naturale stimola i meridiani e i punti riflessi, favorendo il flusso del Qi e l’equilibrio tra Yin e Yang. Lo stendere un tappeto diventa gesto terapeutico: simbolo di protezione e radicamento.

I materiali stessi hanno funzione energetica: lana e Fuoco, seta e Legno, cotone e Terra. Così il semplice atto di camminare si trasforma in cura silenziosa e quotidiana.

Ogni nodo del tappeto è un piccolo centro energetico, un “punto di agopuntura” invisibile. Come i meridiani attraversano il corpo, i fili attraversano la stoffa, tessendo ordine e caos, destino e libertà. Il tappeto ci ricorda che l’uomo stesso è trama e tessitore, che i passi compiuti disegnano la propria vita.

Perfino la scienza contemporanea ha iniziato a indagare il concetto di Qi, esplorando come l’ambiente costruito possa influenzare energia, equilibrio e benessere continuo.

Tra feng shui e MTC, il tappeto emerge come terra simbolica, medicina silenziosa e via di equilibrio. Non un semplice arredo, ma superficie viva che radica, armonizza e cura. Camminarvi sopra significa affidare i propri passi a un disegno invisibile, un intreccio di fili e Qi che accompagna e sostiene la vita.

 

Bibliografia

  1. Cai, D.-C.; Chen, C.-Y.; Lo, T.-Y. Foot Reflexology: Recent Research Trends and Prospects. Healthcare 2023, 11(1), 9.
  2. “A randomized controlled trial of Golden Ratio, Feng Shui, and evidence‑based design in healthcare.” PLoS One 2024.
  3. The Feng Shui Significance of Rugs in the Home. kinhtenguoc.com, 2024
  4. The Role of Rugs in Feng Shui. sayrug.co.uk, 2025
  5. Harmonize Your Home Energy with the Right Piece, rencollection.com, 2025
  6. Traditional Chinese medicine foot reflexology: Benefits and more, Medical News Today 2024
  7. Foot Reflexology: Recent Research Trends and Prospects, MDPI Healthcare 2023

 

giovedì 4 settembre 2025

La prostata a pezzi!


 

L’uomo che trattiene: la prostatite tra energia, emozione e silenzio

Non lo dice. Non lo mostra. Ma lo sente.

Un bruciore che si insinua, un peso che opprime, una tensione che scava silenzi profondi.
La prostatite è uno di quei disturbi maschili che parlano piano, ma incidono forte. È solo un’infiammazione? O è un messaggio più profondo del corpo maschile?
 

“Il corpo è il luogo in cui la verità si scrive, anche quando la mente non vuole leggerla.”
Michel Foucault

La medicina occidentale definisce la prostatite come un'infiammazione della prostata. Una diagnosi che rassicura ma non sempre risolve. Dietro il linguaggio clinico si cela spesso una condizione cronica e silenziosa, che sfugge agli antibiotici e persiste nei pensieri. Soprattutto, nelle emozioni taciute.

In molti casi, la prostatite cronica non ha origine batterica, ma si associa a un dolore pelvico cronico, che la medicina occidentale fatica a classificare. Inizia allora un viaggio dentro il corpo, dove si mescolano ansia, insicurezza, difficoltà sessuali e vissuti che raramente vengono affrontati con onestà.

Come scrive Albert Camus ne La caduta, “Ci sono mali che sono ben più profondi della colpa: sono il peso del non detto.”

In MTC, l’uomo non è una macchina da riparare, ma un ecosistema da armonizzare. La prostata, pur non nominata nei testi classici, è riconducibile al sistema Reni–Vescica Urinaria, e in particolare al Jing, l’essenza vitale che governa la crescita, la fertilità e la forza dell’uomo.

Inoltre, secondo la fisiologia energetica, la prostata si situa nel Campo del Cielo Posteriore: zona tra il Ming Men (porta della vita) e il Dan Tian inferiore, che nella tradizione taoista è sede della trasformazione energetica e sessuale. 

Là dove l’acqua incontra il fuoco nasce la vera alchimia interiore.”
Zhuangzi, Classico del Tao

Le sindromi comuni associate alla prostatite sono Stasi di Qi del Fegato (tensione, frustrazione, rabbia repressa. Il maschile non espresso), calore umido nel Riscaldatore inferiore (alimentazione squilibrata, vita sedentaria, sessualità disordinata), vuoto di Yin del Rene (esaurimento vitale, ansia, insonnia, eccessiva eiaculazione), deficit di Milza con accumulo di umidità (senso di peso, stanchezza post-prandiale, ristagni).

La prostata infiammata, in questa visione, non è solo malata: è sovraccarica di energie che non fluiscono. Non a caso, nei testi taoisti, il movimento dell’energia sessuale maschile deve essere guidato con disciplina e consapevolezza: non trattenuta, non sprecata. 

La prostatite è spesso un'esperienza che chiama l'uomo a rivedere la propria idea di virilità. In un mondo che ha confuso il maschile con la prestazione, il corpo risponde con un paradosso: l’infiammazione della sede del potere sessuale.

Il pittore Egon Schiele, nei suoi autoritratti contorti, ritrae corpi maschili vulnerabili, dolenti, spesso piegati nella zona pelvica: non è malattia, è implosione energetica. Così, la prostata infiammata diventa metafora di un maschile bloccato, non integrato.

“L’energia sessuale è la più grande forza spirituale dell’essere umano. Se repressa, diventa distruzione.”
Osho

Una visione integrata non rifiuta la medicina convenzionale, ma la completa.

I percorsi più efficaci sono quelli che lavorano su più livelli.

L’ Agopressione (o agopuntura medica) su punti come Ren 4, Ren 6, Bl 28, può sostenere l’energia dei Reni e sciogliere la stasi.

Massaggio Tuina e riflessologia plantare possono drenare il calore e favorire il flusso verso il basso.

La Fitoterapia cinese con formule come Ba Zheng San o Zhi Bai Di Huang Wan, leTecniche di rilascio emozionale (counseling, respirazione consapevole), il Qi Gong sono tutte tecniche che aiutano a riattivare l’energia stagnante. 

Come in ogni percorso di MTC, il lavoro è sottile, profondo, non meccanico. Non si tratta solo di "guarire", ma di trasformare il modo in cui l’uomo vive il proprio corpo. 

Se da tempo convivi con prostatite, dolore pelvico, disagio sessuale o emotivo e senti che le cure tradizionali non bastano più, è il momento di ascoltare il corpo con un’altra profondità.

Prenota una consulenza energetica e integrata: un approccio rispettoso, profondo, mirato a riportare in equilibrio corpo, mente e forza vitale.
Perché il dolore, se ascoltato, può diventare guida.

 

Bibliografia

  1. Nickel J.C., et al.
    Management of chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome: a translational approach from bench to bedside.
    World Journal of Urology, 2021; 39(6): 1629–1637.
  2. Pontari M.
    Psychological and emotional aspects of chronic prostatitis/chronic pelvic pain syndrome.
    Current Urology Reports, 2020; 21(7): 34.
  3. Wu J., Liang Z., et al.
    Treatment of Chronic Prostatitis/Chronic Pelvic Pain Syndrome by Traditional Chinese Medicine: A Systematic Review and Meta-Analysis.
    Evidence-Based Complementary and Alternative Medicine, 2021.
  4. Liu L., Zhang Y., et al.
    Correlation analysis of TCM syndromes and NIH classification in chronic prostatitis patients.
    Chinese Journal of Integrative Medicine, 2022; 28(5): 404–410.
  5. Maté G.
    The Myth of Normal: Trauma, Illness, and Healing in a Toxic Culture.
    Avery, 2022.
  6. Natour M.
    Medicina Tradizionale Cinese: fisiologia, patologia e clinica dei cinque elementi.
    Edizioni AMAL, 2021.
  7. Di Stanislao C.
    Psicosomatica e medicina integrata: dalla mente al corpo e ritorno.
    Tecniche Nuove, 2021.
  8. Yang C., Wang S., et al.
    Clinical observation on electroacupuncture combined with herbal medicine for chronic prostatitis.
    Journal of Traditional Chinese Medicine, 2023.
  9. Camus A.
    La caduta.
    Bompiani, 2020 (ristampa).
  10. Zhuangzi.
    Il libro delle meraviglie.
    Adelphi, 2021 (ed. aggiornata).

 

martedì 2 settembre 2025

“Il valore scientifico della prevenzione in Medicina Tradizionale Cinese



“Al momento godo di buona salute e pertanto desidero disdire l’appuntamento proposto. In caso di necessità la ricontatterò.”

 

Spesso le persone terminano la serie prevista di trattamenti dopo una sola seduta, magari avendone già ricevuto benefici con frasi come questa. Il più delle volte scrivendola e nemmeno riportandola di persona!

 

È una reazione comprensibile, ma evidenzia un punto cruciale: la Medicina Tradizionale Cinese (MTC) non interviene solo per curare la malattia manifesta, ma per mantenere lo stato di salute e prevenire gli squilibri energetici prima che diventino patologici.

 

Secondo i principi della MTC, il corpo è un sistema integrato di energie, organi e funzioni fisiologiche. 

 

Il concetto di Qi rappresenta l’energia vitale che scorre attraverso i meridiani, regolando la funzione degli organi e la resistenza agli agenti patogeni.

 

Uno stato di buona salute non indica necessariamente assenza di squilibri. Squilibri sottili, non evidenti a livello sintomatico, possono evolvere nel tempo in malattie croniche o condizioni di stress organico. In termini scientifici, si può paragonare questo concetto alla homeostasi dinamica: il corpo mantiene costanti i parametri fisiologici, ma richiede interventi preventivi per sostenere la resilienza e prevenire disfunzioni.

 

Studi recenti sulla MTC e sull’integrazione medicina occidentale-orientale confermano che interventi precoci e regolari possono modulare il sistema immunitario, la risposta allo stress e la funzione neurovegetativa.

 

Le strategie preventive sono tante, disparate e ognuna ha modalità specifiche che richiedono anni di addestramento per poterle mettere in pratica.

 

La digitopressione e la riflessologia stimolano specifici punti energetici che modulano risposta immunitaria e neurotrasmissione.

La Fitoterapia cinese: l’uso sapiente delle erbe può supportare la funzione immunitaria e l’omeostasi metabolica.

La moxibustione e la coppettazione favoriscono la microcircolazione e la rigenerazione tissutale.

Il massaggio tuina e la digirtopressione migliorano la variabilità cardiaca, riducono lo stress ossidativo e ottimizzano la coerenza mente-corpo.

In termini scientifici, queste pratiche non trattano solo sintomi, ma modulano sistemi fisiologici complessi, promuovendo resilienza e stabilità a lungo termine soprattutto se poi accomunati ad altre tecniche di avanguardia come campi elettromagnetici pulsati o biorisonanza.

 

Prevenire è scientificamente più efficace che curare

 

Numerosi studi confermano che interventi di MTC a scopo preventivo riducono la frequenza di malattie croniche, l’infiammazione sistemica e il rischio di disturbi psicosomatici. Il concetto di “attendere il sintomo” equivale a un ritardo nell’attivazione di processi di modulazione fisiologica che avrebbero potuto prevenire danni più profondi.

 

La prevenzione, quindi, non è un concetto astratto: è un approccio scientificamente validato per mantenere equilibrio e qualità della vita.

 

Perché continuare la pratica anche da sani?

 

La frase iniziale della persona mette in luce una percezione comune, ma la MTC invita a riflettere su un principio chiave: la salute è un processo dinamico e richiede attenzione costante

 

Anche in assenza di sintomi, sedute regolari di MTC permettono di consolidare l’equilibrio energetico, modulare il sistema immunitario e prevenire patologie future.

 

Investire oggi nel mantenimento della salute significa ridurre il rischio di malattia domani.

 

Prenota la tua seduta preventiva di Medicina Tradizionale Cinese e scopri come armonizzare corpo, mente ed energia vitale prima che emergano disturbi.

E’ la tua occasione!!!

 

Bibliografia

1.     Li, L., The Role of Chinese Medicine in Health Maintenance and Disease Prevention, 2019

2.     Fan, X., Perceptions of Traditional Chinese Medicine for Chronic Disease Prevention among Healthcare Professionals, 2018

3.     Zou, Q., The Role and Mechanism of TCM in the Prevention of Infectious Diseases, 2023

4.     Cao, Y., The Current Situation and Factors Influencing the Use of Traditional Chinese Medicine Therapies among Patients with Chronic Diseases, 2025

5.     Hong, L., Theoretical Study of “Preventive Treatment of Disease” in Traditional Chinese Medicine, 2011

venerdì 29 agosto 2025

CISTITE e MTC



Il fuoco che brucia dentro: viaggio nelle radici invisibili della cistite ricorrente

"Ogni mese, puntuale come un orologio infuocato, torna. Brucia, costringe, costringe a fermarsi. La domanda è: da dove arriva davvero questo fuoco?"

C’è un disturbo, apparentemente banale, che tormenta milioni di donne nel silenzio, nella vergogna, nella solitudine. Si chiama cistite ricorrente, e spesso viene liquidata come un semplice problema batterico. Ma quando ritorna, ostinata e crudele, anche dopo mille antibiotici, diventa qualcosa di più: un messaggio del corpo che chiede ascolto profondo. Forse anche perdono.

La medicina occidentale la classifica come infezione del tratto urinario. Diagnosi chiara, soluzione (apparentemente) semplice: antibiotici, antinfiammatori, probiotici. Eppure, per molte donne, la cistite è una compagna costante, più psicologica che batterica, più invisibile che clinica.

Il corpo non dimentica. Lo sanno bene le donne che soffrono di cistiti da stress, da rabbia repressa, da relazioni non elaborate, da traumi mai portati alla luce. Il sintomo diventa rituale, come se il corpo, per via di una saggezza più antica, sapesse che solo attraverso il dolore può richiedere attenzione.

Nella Medicina Tradizionale Cinese (MTC), la vescica è legata all’elemento Acqua, in coppia con i Reni, ma attenzione: l’Acqua non è solo fredda e stagnante. Se non circola, se viene compressa o trattenuta, può diventare vapore, calore patologico, fuoco interno. Ed è lì che nascono le infiammazioni.

La cistite, in MTC, può essere espressione di calore umido nella vescica (spesso da alimentazione scorretta, eccessi sessuali, infezioni), fegato che invade la vescica, (quando la rabbia non trova sfogo e si dirige verso l’Acqua), vuoto di Yin del rene, con calore da deficit che risale verso la vescica, deficit di Qi della milza, che non riesce più a contenere l’umidità.

C’è anche un’altra lettura, più sottile: la vescica è l’organo del lasciar andare. E chi soffre di cistiti recidivanti spesso fatica a lasciar andare. Vecchi legami, colpe, emozioni, ricordi dolorosi. Così il corpo, ogni mese, infiamma ciò che è trattenuto.

In molte culture tradizionali, la malattia è una forma di comunicazione. Il corpo è messaggero. Se non si viene ascoltati nei piani superiori (psiche, anima), l’organismo grida con i mezzi che ha. La vescica è il punto più basso del tronco, quasi simbolicamente il luogo dove sedimentano le emozioni non elaborate.

Freud parlava di "isteria somatica", Jung di "ombra psichica", la MTC di "Shen disturbato" e "Qi in ribellione". In ogni caso, il messaggio è chiaro: non guarirà ciò che non viene integrato.

La vera cura non può limitarsi a sopprimere il sintomo.

Occorre un approccio integrato ad esempio fitoterapia cinese e occidentale (per raffreddare il calore e drenare l’umidità), trattamenti energetici (come punti riflessi, moxibustione, cromopuntura, biorisonanza per riequilibrare il meridiano della vescica), counseling olistico e tecniche di rilascio emozionale (per liberare ciò che si trattiene), alimentazione anti-infiammatoria (povera di zuccheri, alcol e cibi piccanti), esercizi di respirazione e meditazione, per rilassare il pavimento pelvico e il sistema nervoso.

Inoltre, è essenziale indagare il significato personale del sintomo. Che cosa ti sta chiedendo la tua vescica? Cosa non riesci a lasciare andare? A cosa ti aggrappi con paura?

La cistite è solo una scintilla: ascoltarla può diventare l’occasione per riscoprire un nuovo modo di abitare il proprio corpo, la propria storia, la propria energia.

Se vivi episodi ricorrenti di cistite e senti che non è solo un problema fisico, affronta la radice del fuoco con un percorso olistico personalizzato.

Prenota una consulenza o un trattamento presso il nostro studio: mettiamo insieme antiche tradizioni e approccio tecnico scientifico per aiutarti a ritrovare equilibrio, libertà e benessere profondo.

BIBLIOGRAFIA

  1. Sihra N., Goodman A., Zakri R., Sahai A., Malde S.
    Cystitis and urinary tract infections in women: a holistic approach.
    British Journal of General Practice, 2020; 70(693): 312–313.
  2. Foxman B.
    Urinary tract infection syndromes: occurrence, recurrence, bacteriology, risk factors, and disease burden.
    Infectious Disease Clinics of North America, 2020; 34(3): 511–530.
  3. Huang W., et al.
    Effects of Chinese herbal medicine on recurrent urinary tract infections: a systematic review and meta-analysis.
    BMC Complementary Medicine and Therapies, 2021; 21: 19.
  4. Jiang M., Wang C., Zhang Z., Zhang Q.
    Traditional Chinese Medicine for Recurrent Urinary Tract Infection: From Clinical Use to Basic Research.
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    Recurrent Urinary Tract Infections and the role of the gut–bladder axis: emerging insights.
    Frontiers in Cellular and Infection Microbiology, 2022; 12: 927315.
  6. Natour M.
    Medicina Tradizionale Cinese: fisiologia, patologia e clinica dei cinque elementi.
    Edizioni AMAL, 2021.
  7. Orloff J.
    The Empath’s Survival Guide: Life Strategies for Sensitive People.
    Sounds True, 2020.
  8. Maté G.
    The Myth of Normal: Trauma, Illness, and Healing in a Toxic Culture.
    Avery, 2022.
  9. Liu Y., et al.
    Study on the correlation between Liver Qi stagnation and recurrent urinary tract infection in women.
    Chinese Journal of Integrative Medicine, 2021; 27(6): 433–438.
  10. Di Stanislao C.
    Psicosomatica e medicina integrata: dalla Mente al Corpo e ritorno.
    Tecniche Nuove, 2021.