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giovedì 9 maggio 2024

TU DI CHE SONNO SEI? GLI OLII ESSENZIALI




Come per i rimedi naturali ci sono diversi oli essenziali che possono aiutare a favorire il sonno e a rilassarsi prima di coricarsi.

Tra questi la lavanda è uno dei più noti per le sue proprietà rilassanti: il suo aroma è conosciuto fin dall'antichità per calmare la mente e favorire il sonno.

Altrettanto noto è l'olio essenziale di Camomilla; le sue proprietà calmanti possono aiutare ad alleviare lo stress e l'ansia accumulato durante le giornate e contribuendo a favorire il sonno.

L' olio di Ylang Ylang ha un aroma dolce e floreale e le sue proprietà favoriscono soprattutto la riduzione dell'insonnia.

L'aroma fresco e agrumato dell'arancia dolce può aiutare a rilassare mente e corpo non solo per il sonno, ma anche per aiutarci ad affrontare le giornate più difficili soprattutto aprendoci alle relazioni con gli altri.

Il Vetiver, contenuto anche in numerosi profumi ha un aroma terroso molto calmante che riconduce per la sua peculiarità proprio al contatto con la terra riequilibrando molti aspetti pratici.

L' incenso è da sempre utilizzato anche nelle cerimonie religiose per la sua particolarità calmante e per la sua capacità di elevazione spirituale adatta a riportare calma e serenità.

La menta piperita è famosa per lenire il mal di testa e le tensioni muscolari e quindi creare senso di rilassatezza.

L'utilizzo degli olii essenziali, come quello dei rimedi naturali implica comunque conoscenza e soprattutto "personalizzazione" per questo ti invitiamo a venirci a trovare per scoprire di che sonno sei e conoscere il rimedio più utile al tuo benessere psicofisico



IPHM Paolo G. Bianchi
International Practitioner of Holistic Medicine - Terapie Olistiche e Bionaturali
Lomazzo (CO) - Buttrio (UD) - 328 8755091

professionista disciplinato legge 4/2013


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martedì 13 febbraio 2024

LE VOSTRE DOMANDE: CIBO E STRESS OSSIDATIVO (VISIONE NATUROPATICA)


Gaetana mi chiede di parlare dello stress ossidativo e soprattutto se esistono cibi antiossidanti.

L'ossidazione è un processo fisiologico che si verifica nel corpo umano e in molti altri organismi viventi. Questo processo è essenziale per la produzione di energia e per il mantenimento delle funzioni vitali.

La respirazione cellulare è il processo attraverso il quale le cellule ottengono energia dai nutrienti. Inizia con la glicolisi, che avviene nel citoplasma, e prosegue con il ciclo di Krebs e la catena di trasporto degli elettroni nella membrana mitocondriale. Durante questi processi, le molecole di glucosio vengono gradualmente ossidate, rilasciando energia sotto forma di ATP (adenosina trifosfato).

Questa fase avviene nella membrana interna dei mitocondri. Durante la catena di trasporto degli elettroni, gli elettroni vengono trasferiti da molecole di substrato a proteine della membrana mitocondriale interna. Questo processo genera un gradiente elettrochimico che viene utilizzato per sintetizzare ATP (adenosina trifosfato).

Nel processo di ossidazione, i nutrienti, come carboidrati, grassi e proteine, vengono scomposti in molecole più piccole attraverso reazioni chimiche che coinvolgono l'aggiunta di ossigeno e la rimozione di elettroni. Queste reazioni producono CO2 e acqua come sottoprodotti.

L'ossigeno è fondamentale nel processo di ossidazione. Agisce come accettore finale di elettroni nella catena di trasporto degli elettroni, formando acqua. Questo è noto come la fase di fosforilazione ossidativa.

Durante il processo di ossidazione, possono essere prodotti radicali liberi, molecole altamente reattive che contengono un elettrone non accoppiato. Il corpo ha meccanismi per gestire questi radicali liberi attraverso l'azione di enzimi antiossidanti e molecole come la vitamina C e la vitamina E.

È importante notare che, sebbene l'ossidazione sia un processo fisiologico essenziale per la produzione di energia, un eccesso di stress ossidativo può causare danni cellulari e contribuire allo sviluppo di malattie. Pertanto, il corpo regola attentamente il processo di ossidazione attraverso vari meccanismi di controllo

Lo stress ossidativo è uno squilibrio tra la produzione di radicali liberi reattivi nell'organismo e la capacità del sistema biologico di neutralizzarli attraverso meccanismi di difesa detti antiossidanti. I radicali liberi sono molecole instabili che contengono un numero dispari di elettroni e possono danneggiare le cellule del corpo, incluso il loro DNA, proteine e lipidi.

Il corpo produce naturalmente radicali liberi come parte di processi metabolici normali, e sono anche influenzati da fattori esterni come l'esposizione a sostanze tossiche, inquinanti ambientali, radiazioni e stress. Tuttavia, quando la produzione di radicali liberi supera la capacità del corpo di neutralizzarli, si verifica lo stress ossidativo.

Le cellule umane hanno sistemi di difesa antiossidanti, che includono enzimi come la superossidodismutasi, la catalasi e vari composti non enzimatici come la vitamina C, la vitamina E e il glutatione. Questi antiossidanti lavorano insieme per neutralizzare i radicali liberi e ridurre i danni cellulari.

Lo stress ossidativo è stato associato a diverse condizioni di salute, compresi processi di invecchiamento, malattie neurodegenerative, malattie cardiovascolari, diabete e alcune forme di cancro. Mantenere un equilibrio tra la produzione di radicali liberi e la difesa antiossidante può contribuire a preservare la salute cellulare e ridurre il rischio di malattie correlate allo stress ossidativo. Di conseguenza, una dieta equilibrata, uno stile di vita sano e l'assunzione di antiossidanti attraverso il cibo o i supplementi possono giocare un ruolo nella gestione dello stress ossidativo.

Gli antiossidanti sono sostanze che aiutano a proteggere le cellule dai danni causati dai radicali liberi, molecole instabili che possono contribuire allo sviluppo di malattie croniche e invecchiamento precoce.

Fragole, mirtilli, lamponi e ribes sono ricchi di vitamina C, polifenoli e antociani.

Agrumi come arance e limoni, ma anche mele, uva e kiwi, sono fonti di vitamina C e altri composti antiossidanti.

Spinaci, cavolo, broccoli e altre verdure a foglia verde contengono antiossidanti come vitamina C, vitamina E e beta-carotene.

Noci, mandorle, nocciole e semi di girasole sono ricchi di vitamina E e altri antiossidanti.

Fagioli, lenticchie e ceci contengono vari antiossidanti, tra cui flavonoidi e polifenoli.

Curcuma, zenzero, cannella e origano sono alcune delle spezie ricche di composti antiossidanti.

Il tè verde è noto per contenere catechine, potenti antiossidanti che possono avere benefici per la salute.

Il cioccolato fondente contiene flavonoidi, che possono avere effetti antiossidanti. In questo caso bisogna assicurarsi che il cioccolato abbia un alto contenuto di cacao.

Il vino rosso contiene polifenoli, come il resveratrolo, che sono noti per i loro effetti antiossidanti. Tuttavia, il consumo dovrebbe essere moderato.

Pesci come il salmone, la trota e il tonno contengono acidi grassi omega-3 e selenio, che hanno proprietà antiossidanti.

È importante mantenere una dieta equilibrata e variegata per garantire un adeguato apporto di diversi tipi di antiossidanti. Consultare sempre un professionista della salute o un dietologo per consigli alimentari personalizzati.

Sono reduce da un corso di Nutrizione nella Medicina Tradizionale Cinese e anche qui le domande inerenti lo stress ossidativo e alimenti si sono fatte a profusione.

La medicina cinese tradizionale (MCT), lo abbiamo detto moltissime volte anche qui nel blog, ha una prospettiva unica sulla salute e sulle malattie, basata su concetti come l'equilibrio dell'energia vitale (Qi) e l'armonia tra i vari elementi del corpo.

Anche se la MCT non utilizza il concetto di antiossidanti nel modo in cui lo fa la medicina occidentale, ci sono alcune erbe e alimenti nella tradizione cinese che sono considerati benefici per la salute e possono avere proprietà antiossidanti.

Il tè verde è spesso raccomandato nella medicina cinese per le sue proprietà antiossidanti. Viene utilizzato per eliminare il calore e promuovere la salute generale.

Alcuni frutti di bosco sono utilizzati nella MCT per il loro potenziale effetto antiossidante. Ad esempio, more e lamponi possono essere considerati per promuovere la salute.

La Curcuma è utilizzata nella medicina tradizionale cinese per la sua azione anti-infiammatoria e può agire anche come antiossidante.

Il ginseng è una radice utilizzata nella MCT per migliorare l'energia vitale, e alcune ricerche suggeriscono che possa avere anche proprietà antiossidanti.

Le  bacche di goji, sono spesso utilizzate nella medicina cinese per migliorare la vista e la salute generale. Contengono sostanze antiossidanti.

La Radice di astragalo: Utilizzata nella MCT per rafforzare il sistema immunitario, la radice di astragalo può anche avere effetti antiossidanti.

È importante notare che, mentre la MCT ha una lunga storia di utilizzo di erbe e alimenti per promuovere la salute, è bene ripetere a sua prospettiva è basata su concetti diversi rispetto alla medicina occidentale. Le evidenze scientifiche sulla capacità antiossidante di alcuni cibi e erbe nella MCT possono variare, ed è sempre consigliabile consultare un professionista prima di apportare cambiamenti significativi alla dieta o variare l’approccio terapeutico tradizionale in atto che è bene mai interrompere, ma sempre integrare.

Bibliografia

Halliwell, B., & Gutteridge, J. M. C. (2015). Free Radicals in Biology and Medicine. Oxford University Press.

Sies, H. (1997). Oxidative Stress: Oxidants and Antioxidants. Academic Press.

Valko, M., Leibfritz, D., Moncol, J., Cronin, M. T., Mazur, M., & Telser, J. (2007). Free radicals and antioxidants in normal physiological functions and human disease. The International Journal of Biochemistry & Cell Biology, 39(1), 44-84.

Finkel, T., & Holbrook, N. J. (2000). Oxidants, oxidative stress and the biology of ageing. Nature, 408(6809), 239-247.

Droge, W. (2002). Free radicals in the physiological control of cell function. Physiological Reviews, 82(1), 47-95.

Stadtman, E. R., & Levine, R. L. (2003). Free radical-mediated oxidation of free amino acids and amino acid residues in proteins. Amino Acids, 25(3-4), 207-218.

Sies, H., Berndt, C., & Jones, D. P. (2017). Oxidative Stress. Annual Review of Biochemistry, 86, 715-748.

Giorgio, M., Trinei, M., Migliaccio, E., & Pelicci, P. G. (2007). Hydrogen peroxide: a metabolic by-product or a common mediator of ageing signals? Nature Reviews Molecular Cell Biology, 8(9), 722-728.

Dalle-Donne, I., Rossi, R., Colombo, R., Giustarini, D., & Milzani, A. (2009). Biomarkers of oxidative damage in human disease. Clinical Chemistry, 55(1), 141-153.

Sies, H., & Jones, D. P. (2020). Reactive oxygen species (ROS) as pleiotropic physiological signalling agents. Nature Reviews Molecular Cell Biology, 21(7), 363-383.

 

IPHM Paolo G. Bianchi
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martedì 9 gennaio 2024

LE VOSTRE DOMANDE: LA RUMINAZIONE MENTALE

 


Elena mi chiede di parlare della "ruminazione mentale" e di come possa distruggere la pace delle nostre giornate e delle nostre nottate oltre che le nostre relazioni.

La ruminazione mentale si riferisce a un processo di pensiero ripetitivo e persistente su pensieri negativi, preoccupazioni o problemi senza giungere a una soluzione. È spesso associata a stati d'animo negativi come l'ansia e la depressione. Le persone che soffrono di ruminazione tendono a ripetere gli stessi pensieri in modo ossessivo, senza riuscire a liberarsi da essi.

La pratica della mindfulness può aiutare a diventare consapevole dei propri pensieri senza giudicarli. Imparare a osservare i pensieri senza identificarsi completamente con essi può ridurre la loro potenza.

Cercare attivamente di distrarsi con attività piacevoli o interessanti quando iniziano a emergere pensieri negativi. L'obiettivo è spostare l’attenzione su qualcosa di diverso.

Se i pensieri riguardano problemi specifici, cercare di affrontarli in modo attivo piuttosto che ripetere continuamente gli stessi pensieri. Identificare soluzioni concrete o prendere azioni che avvicinino a una soluzione.

Parlare con qualcuno di fiducia riguardo ai propri pensieri e alle proprie emozioni. Condividere i propri sentimenti può aiutare a ottenere prospettive diverse e ricevere supporto.

Impostare un periodo specifico durante la giornata in cui ci si permette di riflettere sui problemi o preoccupazioni. Al di fuori di questo periodo, cercare di evitare la ruminazione e focalizzarsi su altre attività.

La ruminazione può contribuire all'escalation di pensieri negativi, portando a un aumento dell'ansia e della depressione.

Poiché la ruminazione spesso non porta a soluzioni concrete, può interferire con la capacità di risolvere problemi in modo efficace.

I pensieri incessanti possono disturbare il sonno, portando a problemi di insonnia e affaticamento.

Lo stress cronico associato alla ruminazione può avere effetti negativi sulla salute fisica, aumentando il rischio di malattie cardiache, disturbi gastrointestinali e altri problemi di salute.

Se la ruminazione mentale sta causando problemi significativi nella propria vita, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista; importante esplorare le cause sottostanti della ruminazione e fornire strategie personalizzate per gestirla.

 

Per approfondire

 

"Rumination: Nature, Theory, and Treatment of Negative Thinking in Depression" di Costas Papageorgiou e Adrian Wells.

"Ruminative Thoughts" di Susan Nolen-Hoeksema, che ha contribuito notevolmente allo studio della ruminazione mentale.

"Rumination and the Perseverative Cognition Hypothesis in Depression" di Joanne M. Dickson, Ed Watkins e Costas Papageorgiou.

"The Ruminative Thought Style: Metacognition, Rumination, and Symptoms of Depression" di Edward R. Watkins.

"Ruminative Self-Focus and Negative Affect: An Experience Sampling Study" di Constance Hammen e Philip T. Shih.

"Rumination in the Time of COVID-19" di Ethan Kross e Ozlem Ayduk, che può essere rilevante considerando il contesto attuale.

"Cognitive Processes in Depression" di Aaron T. Beck, uno dei pionieri nella ricerca sulla depressione cognitiva.

"Rumination and Psychopathology: The Controversial Role of Cognitive Bias" di Edward H. Hagen.

"The Ruminative Brain: Cortisol, Mood, and Amygdala Activation" di Ian H. Gotlib, Jutta Joormann e Yael Niv.

"Rumination in Major Depressive Disorder Is Associated with Impaired Neural Activation During a Cognitive Control Task" di Lauren B. Alloy, Lyn Y. Abramson e Rachel E. Hogan.

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lunedì 18 dicembre 2023

VACANZE NO STRESS

 


Le vacanze sono spesso viste come un periodo di relax e divertimento, ma è interessante notare che alcune persone possono sperimentare stress anche durante le vacanze.

A volte, le persone si pongono aspettative troppo alte per le vacanze, sperando che siano perfette in ogni modo. Quando la realtà non corrisponde alle aspettative, può verificarsi stress.

Pianificare e organizzare una vacanza può essere stressante di per sé, specialmente se ci sono molte decisioni da prendere, prenotazioni da fare e dettagli da considerare.

Le dinamiche familiari possono diventare stressanti durante le vacanze, specialmente se ci sono tensioni preesistenti o se le aspettative delle persone coinvolte sono diverse.

Per alcune persone, l'alterazione delle routine quotidiana può essere fonte di stress. Anche se le vacanze offrono un cambiamento positivo, possono comunque comportare una certa dose di ansia.

Le vacanze possono comportare spese extra, e se le finanze sono un problema, ciò può causare stress.

Cosa fare per non vivere stress durante la vacanze?

Realizzare che le vacanze non devono essere perfette e che è normale affrontare alcune sfide.

Organizzare le attività e le prenotazioni in anticipo può ridurre il senso di imprevedibilità.

Se si tratta di viaggi con altre persone, è importante comunicare apertamente riguardo alle aspettative e affrontare eventuali problemi in modo costruttivo.

Anche durante le vacanze, è importante dedicare del tempo al riposo e al relax personale.

Stabilire un budget chiari per le vacanze e attenersi ad esso può ridurre lo stress finanziario.

In generale, le vacanze possono essere un periodo meraviglioso, ma è importante essere consapevoli delle sfide potenziali e adottare strategie per affrontarle in modo sano.

 

 

lunedì 2 ottobre 2023

LE VOSTRE DOMANDE: FA BENE PIANGERE?

 


Fa bene piangere? Mi chiede Angela…

Piangere può avere effetti benefici per la salute mentale e emotiva di una persona.

Piangere consente di liberare e esprimere emozioni intense, come tristezza, frustrazione, rabbia o ansia. Questo può aiutare a scaricare tensioni emotive accumulate.

Il pianto può ridurre i livelli di stress e di ansia. Quando piangiamo, il nostro corpo rilascia endorfine, che possono avere un effetto calmante.

Piangere può comunicare agli altri il nostro stato emotivo, permettendo loro di comprendere meglio cosa stiamo passando e offrendo un potenziale sostegno.

Il pianto può fungere da catarsi, consentendo di affrontare e elaborare meglio situazioni difficili o dolorose.

Dopo aver pianto, molte persone riferiscono di sentirsi sollevate e in grado di affrontare meglio le sfide emotive.

Al contrario piangere fa male in diverse situazioni e per diverse ragioni.

Quando si è feriti fisicamente o si sperimenta un disagio fisico intenso, il pianto può essere una risposta naturale. Il pianto in questo caso può aumentare il disagio o il dolore.

Il pianto è spesso una reazione alle emozioni intense come la tristezza, la rabbia, la frustrazione o la delusione. Piangere in risposta a queste emozioni può essere doloroso perché mette in evidenza il disagio emotivo che si sta vivendo.

Il pianto può essere una reazione allo stress e all'ansia. In alcuni casi, il pianto può essere causato da un senso di impotenza o da una situazione di sovraccarico emotivo.

La perdita di una persona cara può causare pianto intenso e doloroso. Il lutto è un processo emotivo complesso e il pianto è una parte importante di questo processo.

In alcune persone con depressione, il pianto può diventare un sintomo cronico e può causare disagio fisico e emotivo.

Quando ci si sente impotenti o frustrati di fronte a una situazione difficile o insolubile, il pianto può essere una reazione naturale. Questo tipo di pianto può essere accompagnato da una sensazione di impotenza e frustrazione.

Tuttavia, è importante notare che il pianto è anche una reazione normale e sana in molte situazioni. Aiuta a liberare emozioni, ridurre lo stress e può essere un modo per esprimere i sentimenti.

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Inoltre, se il pianto diventa eccessivo o persistente, potrebbe essere indicativo di problemi di salute mentale che richiedono l'attenzione di un esperto della salute mentale. In generale, piangere è una risposta naturale alle emozioni e può essere salutare sempre quando avviene in modo moderato e bilanciato.

 

BIBLIOGRAFIA

 

"The Psychological and Physiological Effects of Tears" (Le effetti psicologici e fisiologici delle lacrime) Ad Vingerhoets, pubblicato in: Journal of Psychology and Behavioral Science, 2013: questo articolo esamina gli effetti del pianto sulla salute mentale e fisica, esplorando come il pianto possa agire come una forma di liberazione emotiva.

"Crying: A Biopsychosocial Phenomenon" (Il pianto: un fenomeno biopsicosociale), Lauren Bylsma, Asmir Gračanin, e Ad Vingerhoet, pubblicato in: Emotion Review, 2011: Questa recensione fornisce una panoramica delle ricerche sulla funzione e i benefici del pianto dal punto di vista biologico, psicologico e sociale.

"Crying and Psychological Health" (Pianto e salute psicologica), Randy R. Cornelius, pubblicato in: The International Journal of Psychiatry in Medicine, 1986: questo studio esamina il rapporto tra il pianto e la salute mentale, evidenziando come il pianto possa contribuire al benessere psicologico.

"Tears and Fears: An Uncertain Relationship" (Lacrime e paure: una relazione incerta), Oren Hasson, pubblicato in: Ethology, 2017: questo articolo discute delle teorie evolutive dietro al pianto e alla sua relazione con le emozioni, inclusa l'ansia e la paura.

"Crying as a Release of Emotional Pain: A Functional MRI Investigation" (Il pianto come liberazione del dolore emotivo: un'indagine con la risonanza magnetica funzionale), Tillmann H.C. Kruger, pubblicato in: NeuroReport, 2015: questo studio utilizza la risonanza magnetica funzionale per esplorare come il pianto possa essere associato al sollievo da dolore emotivo.

 

 

IPHM Paolo G. Bianchi
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giovedì 10 agosto 2023

LE VOSTRE DOMANDE: SONNO E INSONNIA




Marta mi chiede qualche consiglio per migliorare la qualità del sonno e vincere l'insonnia.

L'insonnia è un disturbo del sonno caratterizzato da difficoltà a dormire o a mantenere un sonno continuo durante la notte. Sebbene ci siano diverse cause dell'insonnia, spesso è influenzata da fattori come lo stress, l'ansia, l'ambiente di sonno inadeguato o gli stili di vita poco salutari.

Ci sono diversi metodi naturali che possono aiutare a migliorare la qualità del sonno e affrontare l'insonnia. Bisogna tenere presente che l'efficacia di queste tecniche può variare da persona a persona, quindi è importante trovare quelle che funzionano meglio per se stessi. 

Ecco alcuni metodi naturali :

Mantenere un programma regolare per il sonno: cercare di andare a letto e svegliarsi alla stessa ora ogni giorno, anche nei fine settimana. Questo aiuta a stabilire un ritmo circadiano più coerente e può facilitare l'addormentamento.

Creare una routine rilassante prima di coricarsi: preparare il corpo per il sonno con attività rilassanti come leggere un libro, fare meditazione, prendere un bagno caldo o ascoltare musica tranquilla. Evitare invece stimoli intensi, come schermi luminosi di dispositivi elettronici, o film che possano creare agitazione o siano "adrenalinici" poco prima di andare a letto,

Limitare il consumo di caffeina e alcol: la caffeina e l'alcol possono disturbare il sonno, quindi cercare di evitarli nelle ore precedenti al riposo notturno.

Creare un ambiente di sonno confortevole: assicurarsi che la camera da letto sia oscurata, silenziosa e a una temperatura piacevole. Un ambiente piacevole favorisce un sonno più tranquillo.

Praticare esercizio fisico regolare: l'attività fisica può aiutare a ridurre lo stress e migliorare la qualità del sonno. Cercare di fare esercizio durante il giorno, ma evitare di farlo troppo vicino all'ora di andare a dormire.

Gestire lo stress e l'ansia: l'insonnia spesso è collegata a problemi di stress e ansia. Trovare i metodi più idonei per rilassarsi, come la meditazione, la respirazione profonda o la scrittura di un diario.

Limitare il sonno durante il giorno: se si soffre di insonnia notturna, cercare di limitare i pisolini durante il giorno, poiché possono influenzare negativamente il sonno notturno.

Stare attenti a ciò che si mangia e beve: alcuni cibi o bevande possono disturbare il sonno, specialmente se consumati poco prima di coricarsi. Ridurre il consumo di cibi pesanti e piccanti nelle ore serali.

Considerare l'uso di integratori naturali: alcune persone trovano utile l'assunzione di integratori naturali, come la melatonina, la valeriana o la camomilla, per favorire il sonno. Tuttavia, è sempre meglio consultare un professionista  prima di assumere qualsiasi integratore.

La consulenza di un professionista  è sempre consigliabile, specialmente se l'insonnia persiste o peggiora. 

Queste sono solo alcune delle pratiche comuni che possono aiutare con l'insonnia, ma ci sono molte altre opzioni disponibili.


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giovedì 3 agosto 2023

LA RIFLESSOLOGIA


 


La riflessologia,  è una pratica terapeutica non convenzionale basata sul principio che diverse parti del corpo sono riflesse nelle mani, nei piedi e nelle orecchie. 

Si ritiene che applicando la pressione su specifici punti di queste zone riflessogene si possa influenzare positivamente il benessere e la salute del corpo.

La riflessologia è un'antica pratica che risale a diverse culture e tradizioni, tra cui quella cinese, egizia e indiana. 

Si pensa che l'energia vitale, o il "chi" (in Cina) o il "prana" (in India), scorra attraverso canali o meridiani nel corpo, e che la stimolazione dei punti riflessi ai piedi, alle mani o alle orecchie possa aiutare a liberare eventuali blocchi o squilibri energetici.

Questa tecnica è spesso utilizzata come forma di massaggio o digitopressione, e i riflessologi professionisti cercano di individuare e trattare specifici punti riflessi correlati agli organi o alle parti del corpo che possono essere colpiti da disturbi o tensioni. Ad esempio, il punto riflessogeno della testa potrebbe essere collegato alla zona del cervello, e la pressione su tale punto potrebbe essere utilizzata per alleviare tensioni e stress.

Tuttavia, è essenziale sottolineare che la riflessologia è considerata una pratica complementare e non sostitutiva della medicina tradizionale. 

Molte persone hanno ottenuto benefici dal trattamento, così come praticato soprattutto nelle Medicina Tradizionale Cinese provando un grande senso di rilassatezza oltre che un diffuso benessere psicofisico


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giovedì 13 maggio 2021

ANSIA E SISTEMA IMMUNITARIO: MEDICINA TRADIZIONALE CINESE

 



Nella MTC (Medicina Tradizionale Cinese) c’è un punto che è ottimo per dare sostegno sia all’energia vitale che a quella mentale. E’ il punto ST 36 ed è chiamato in cinese Zusanli che significa “Tre distanze sulla gamba”. Il suo nome deriva da “Zu” (arto inferiore), “San Li”, indica il numero tre (San), l’unità cinese utilizzata per la misurazione delle distanza (Li).

 

Il suo posizionamento è circa quattro dita traverse sotto la rotula.

 

Questo punto è interessante: oltre a rinforzare il sistema immunitario aiuta a ridurre gli stati d’ansia, oggi molto frequenti anche a causa dei lockdown.

 

Al di là della pratica di agopuntura (che richiede un medico specialista agopuntore) è possibile raggiungere ottimi risultati anche attraverso la digitopressione o la moxibustione (la moxibustione è una tecnica complementare che consiste nel riscaldamento di punti ed aree energetiche mediante l’uso di sigari di artemisia).

foto Tsubomap

 

 

 

 

 

 

 

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martedì 27 aprile 2021

LE PAROLE DEL BENESSERE: MEDITAZIONE

 


 

Oggi tutti i benefici della meditazione sono scientificamente provati sia in campo medico che psicologico: in alcune scuole orientali viene adottata per insegnare agli studenti il senso della disciplina e sviluppare doti quali creatività e capacità di adattamento.

 

Molte tecniche di meditazione hanno un orientamento di tipo religioso, mentre la tecnica maggiormente adottata nei miei gruppi o con singoli praticanti è quella della “visualizzazione”.

Ciò che è importante è individuare la metodologia più adatta a ritrovare la parte profonda di se stessi.

 

Le “immagini” visualizzate durante le sedute possono essere d’aiuto per esempio in momenti di particolare tensione: ripetendo semplici esercizi di respirazione e concentrazione saremo in grado di visualizzarle di nuovo traendo un grande senso di calma interiore ed esteriore.

Contattami per conoscere i programmi dei corsi di meditazione on line che stanno partendo

 

giovedì 25 febbraio 2021

STRESS QUESTA QUOTIDIANITA': COUNSELING

 



Stanco, nervoso, demotivato, irascibile, con l’insonnia che ti prende di notte e il cuore che batte forte di giorno.

È l’ordine del giorno in cui milioni di persone si ritrovano a convivere e a vivere male.

I primi giorni non ci fai caso e dici “passerà…” poi pian piano la condizione diventa sempre più “normale”, le giornate, le settimane e i mesi ti volano e tu sei sempre più schiavo di questa condizione fino ad accettarla come quotidianità. Il problema che spesso tutto questo si trasforma in patologia vera e propria che necessita cure specifiche.

I modi per prevenire sono tanti dalla meditazione mindfulness, al counseling olistico, a trattamenti corpo basati sulla medicina tradizionale cinese, yoga, reiki, tai chi...

Il problema rimane la voglia di prendersi cura di se stessi, di incominciare, di fare quel primo passo che porta a una ricerca continua del proprio miglioramento psicofisico.

Vincere lo stress prima che questo ti vinca è possibile. Basta volere e provare.