domenica 6 luglio 2008

La passione nel lavoro

Ho letto un post molto interessante nel blog “Il mestiere di scrivere”. Questo post parla del rapporto tra lavoro e passione.
Da sempre sono convinto che la passione è quella molla che è in grado di trasformare la monotonia del lavoro quotidiano in una successione di momenti creativi e appaganti.
Ce lo insegnano i monaci cercando nella ripetitività delle loro giornate sempre motivazioni nuove attraverso il gusto della riscoperta.
Ce lo insegnano le arti marziali dove la perfezione si può raggiungere solo con un lungo percorso di ricerca, di correzione dei propri gesti e atteggiamenti.
Come un pianista che riprova sempre lo stesso pezzo prima di riuscire ad intepretarlo interamente, la passione ci permette di fare del nostro lavoro un lavoro unico nel suo genere, ma non solo.

Anche le passioni che coltiviamo al di fuori del nostro lavoro si possono rivelare preziose per sviluppare e arricchire la nostra personalità. È per questo che suggerisco sempre di dare molta importanza nel curriculum agli hobby e agli interessi personali. Saranno questi a salvarci nei momenti di crisi o a farci venire l’idea giusta quando siamo nell’indecisione.

Università, master e formazione sono importanti perché creano la nostra cultura di base, ma saranno solo le nostre passioni a dare un’impronta che ci distinguerà sempre dagli altri.

giovedì 3 luglio 2008

Pensiero del fine settimana

Quanto più spirito ha una persona, tanto più spesso le capita di trovare gli altri originali.
Le persone comuni non vedono differenze tra gli uomini.

Pascal (1623-1662), I pensieri

martedì 1 luglio 2008

Cambiamento: “A civil action”

Jan Schlichtmann è un avvocato americano di successo specializzato in processi per lesioni personali, un uomo senza scrupoli che si vanta di vincere cause su cause. Un giorno gli viene affidata una causa piuttosto delicata: deve difendere otto famiglie di una cittadina del Massachusetts che, per colpa degli scarichi industriali di due aziende, hanno perso i loro figli per leucemia. Jan decide di accettare perché, cinicamente, vede la possibilità di far soldi. Purtroppo il processo va per le lunghe, le spese per i capi di accusa sono tali da ridurlo in bancarotta. Solo a questo punto si rende conto che il valore delle persone che assiste supera quello del denaro e il suo cambiamento lo porta a vedere la sua professione come un mezzo per aiutare gli altri.
Sembra retorica americana, ma il fatto è realmente accaduto e i protagonisti sono ancora vivi.
Alla fine, alcuni anni dopo, un’intuizione aiuterà Jan a vincere la causa e a risollevarsi lentamente dai debiti.

Significativa è la scena in cui Jan è di fronte al giudice che gli chiede l’ammontare dei suoi beni per risarcire i debiti fatti. Alla domanda: “Dove sono finite tutte le cose sulle quali si misura il successo di un uomo?” Jan risponde solo con un sorriso: per lui, ora, contano solo gli uomini. Un bel film che mostra come cambiare sia possibile e dare il vero valore alle cose non sia solo un’illusione.

domenica 29 giugno 2008

La gestione del tempo

Siamo in periodo di ferie e uno dei beni più preziosi è il tempo che finalmente possiamo spendere per noi stessi e per gli altri.
A proposito del tempo ho trovato molto interessante un brano tratto dal libro "Ebano" del giornalista polacco R. Kapuscinski dove si parla della diversa idea del tempo per un europeo e per un africano.

“Nel concetto europeo il tempo esiste indipendentemente dall’uomo ed e dotato di qualità misurabili e lineari (…). L’europeo si sente schiavo del tempo, ne è condizionato, è il suo suddito in tutto e per tutto, (…) deve rispettare date, scadenze, giorni e orari (…). Tra l’uomo e il tempo esiste un conflitto insolubile che si conclude inevitabilmente con la sconfitta dell’uomo.
Gli africani invece intendono il tempo in modo molto più flessibile, aperto, elastico, soggettivo. E’ l’uomo che influisce sulla forma del tempo, sul suo corso e ritmo. Il tempo è addirittura qualcosa che l’uomo può creare: infatti l’esistenza del tempo si manifesta attraverso gli eventi e che un evento abbia luogo oppure no dipende dall’uomo. (…) Il tempo si manifesta per effetto del nostro agire: se cessiamo la nostra azione esso sparisce (…) Tradotto in pratica significa che se ci rechiamo in un villaggio dove deve tenersi una riunione e sul luogo stabilito non troviamo nessuno, non ha senso chiedere quando incomincia la riunione perché la risposta sarà: ‘quando tutti sono arrivati’”.

Il mio augurio è che nelle vostre ferie possiate vivere il tempo “in modo africano”, toglietevi l’orologio e godetevi la forma del vostro tempo.

giovedì 26 giugno 2008

Pensiero del fine settimana

Mi domando perché si attribuisca tanto valore
agli inizi difficili. Possono portare al successo,
ma questo non significa che aiutino a raggiungerlo.

Ivy Compton-Burnett (1884 – 1969)
Un dio e i suoi doni

martedì 17 giugno 2008

Cambiamento: The Tipping Point

Ultimamente i partecipanti ai miei corsi di formazione mi chiedono titoli interessanti sul cambiamento.
L’ultimo che ho letto è “The Tipping Point” di Malcom Gladwell.


Tipping Point è un best seller che parla del cambiamento in modo alternativo dal solito e Gladwell ci spiega come fenomeni apparentemente diversi e imprevedibili, dalla diminuzione della criminalità a New York al dilagare dell’AIDS o di una qualsiasi moda, si diffondano secondo poche regole ben precise simili a quelle che provocano il contagio delle malattie infettive.

Idee, comportamenti, messaggi, prodotti sono tutte “epidemie sociali” soggette alla legge del “tipping point” di quel punto critico che, una volta raggiunto, le farà proliferare velocemente, ovunque.

Gladwell ci fa capire sia i meccanismi che rendono un’idea, un prodotto veramente “contagioso” sia l’importanza di quei piccoli dettagli che fanno la differenza.
Da leggere, intrigante, un nuovo modo di considerare le cose. Voto: 8

domenica 15 giugno 2008

Lavorare in squadra

Sabato 31 maggio il Team MV Parrucchieri ha organizzato un’azione di marketing in concomitanza con la festa patronale di Correggio (Reggio Emilia). L’obiettivo era quello di presentare la nuova squadra a clienti consolidati e potenziali e di verificare la capacità di lavoro in gruppo a metà del percorso formativo di quest’anno.
Il tema scelto è stato “la festa latina”: esibizioni di una scuola di ballo, tatuaggi, palloncini, braccialetti profumati e tanta musica hanno accompagnato la distribuzione di depliant promozionali del salone. Il team MV ha dimostrato di saper bene comunicare il proprio affiatamento e la voglia di lavorare insieme.

Qui trovate delle brevi riflessioni del dopo evento.

giovedì 12 giugno 2008

Pensiero del fine settimana

Essere sempre tra i primi a sapere, ecco ciò che conta,
anche se il perché della rappresentazione ci sfugge.
Eugenio Montale (1861 – 1981)
Visita a Fadin, da La bufera

martedì 10 giugno 2008

Formazionezero su VerveEarth

Alcuni giorni fa ho ricevuto l’invito da parte di Clayton Brown, fondatore di VerveEarth, di registrare il mio business blog nel suo sito.
VerveEarth segnala su una mappa interattiva del mondo oltre 10.000 blog ed è un modo nuovo di navigare nella rete perché mostra le connessioni spaziali e geografiche che un normale motore di ricerca per blog non potrebbe mai rilevare.
Adesso anche Formazionezero è sulla mappa come potete vedere dall’immagine qui sopra.

lunedì 9 giugno 2008

Samurai Lab in Valledoro







Lo scorso 24 maggio ho tenuto un Samurai Lab® per conto della Valledoro spa. Qui sopra mi vedete all'opera con i trenta partecipanti e lo staff direttivo dell’azienda.
Il titolare, Giorgio Zubani, al termine del corso mi ha inviato questa sua riflessione:

“Negli ultimi anni sto proponendo ai miei grossisti delle giornate di formazione orientate al miglioramento della persona: per questa ragione i corsi che ricerco per loro parlano di sviluppo personale, gestione del proprio tempo, controllo dello stress.
Con il nostro recente ingresso nel mercato giapponese ho pensato che il tema di quest’anno dovesse essere incentrato sulla filosofia dei samurai.
Dall’incontro con Paolo Bianchi è nato un Samurai Lab® progettato appositamente per Valledoro, che sta coinvolgendo in tre edizioni 90 diversi grossisti e distributori su tutto il territorio italiano.
L’obiettivo è quello di attingere dalla cultura dei samurai aspetti utili sia per la leadership che per il benessere emotivo. Il primo gruppo è stato entusiasta: è stato interessante condividere con i miei grossisti l’uso della spada giapponese e, nel sudore degli esercizi, parlare con loro di come raggiungere insieme gli obiettivi per il futuro acquisendo nuove risorse ed energie.
Noi dello staff Valledoro con Paolo Bianchi e la “squadra dei samurai” abbiamo concluso la giornata in modo conviviale con una cena in stile giapponese. Adesso aspettiamo i risultati e c’è già grande attesa per il prossimo incontro di settembre”.

martedì 3 giugno 2008

Il Sole 24ORE: Abbey Programme® e Samurai Lab®

Il Sole 24ORE Lombardia, lo scorso 28 maggio, ha pubblicato una mia breve intervista sulla formazione esperienziale a cura di Andrea Baiocco.
La potete scaricare qui.

giovedì 29 maggio 2008

martedì 27 maggio 2008

Il potere del coraggio

Mi ha colpito molto come un brano di Wolfgang J. Goethe sia diventato il soggetto di un’interessante opera di Sabrina Mezzaqui “Iniziativa” che vedete nella foto qui sopra. (fonte Galleria Continua, San Gimignano – Beijing). Il testo che dalla parete scorre sul pavimento amplifica la forza del contenuto che pone l’accento sul coraggio, sulla necessità di portare avanti le proprie idee per innescare il miracolo del cambiamento che da sempre è insito in ognuno di noi.
Vi invito a leggere e ad assaporare il brano di Goethe:

“Fino a che uno non si compromette c’è esitazione, possibilità di tornare indietro, e sempre inefficacia. Rispetto ad ogni atto di iniziativa (e creazione) c’è solo una verità elementare, l’ignorarla uccide innumerevoli idee e splendidi piani.

Nel momento in cui uno si compromette definitivamente anche la provvidenza si muove. Ogni sorta di cose accade per aiutare cose che altrimenti non sarebbero mai accadute. Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili, incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo.


Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo.
Il coraggio ha in sé genio, potere e magia. Incomincia adesso’’.

domenica 25 maggio 2008

La cellula dell’Io

Nell’oceano dei neuroni, Marco Iacoboni, neuroscienziato di fama internazionale, dopo un decennio di studi ne ha individuati alcuni che ha definito “neuroni specchio”: sono loro a spingerci a entrare in sintonia con gli altri e a imitarli. Ma non solo, i neuroni specchio sono importanti anche per il senso del sé.
Questo ci aiuta a capire come in tutti i processi l’empatia e la centralità della persona si antepongono a quella dei sistemi.

E’ un concetto che Benedetto esprime nella Regola, scritta 1500 anni fa, quando dice ai suoi monaci che la perfezione sta nel riuscire a capire e a soddisfare le necessità che il fratello non ha ancora espresso, sviluppando quindi un forte senso di empatia.
La storia poi ci insegna che ogni buon leader ha sempre saputo ben utilizzare i neuroni specchio entrando in sintonia con gli altri e riuscendo a guidarne le sorti.

giovedì 22 maggio 2008

martedì 20 maggio 2008

Rischio d’impresa

Secondo il noto economista americano Frank Knight nel suo libro “Rischio, Incertezza e Profitto” l’imprenditore deve sempre saper distinguere tra rischio e incertezza: nel primo caso “il processo decisionale è alle prese con eventi di cui non conosce l’esito, ma che hanno un fattore probabilistico di riuscita, nel secondo no”. Questo significa che il processo evolutivo all’interno del mercato seleziona i manager che sono capaci di fare stime sul futuro, ma che si assicurano anche il rischio di quello che non conoscono.

È per questo che nella formazione dobbiamo sempre tenere al primo posto il senso di responsabilità perché così creeremo leader capaci di vedere nel futuro nuovi orizzonti, ma soprattutto personaggi attenti a rischiare senza compromettere l’avvenire di imprese e persone. È quello che in Abbey Programme® si chiama “discernimento” e che nella cultura d’impresa distingue sempre l’imprenditore spregiudicato da quello accorto.

domenica 18 maggio 2008

Io imprenditrice

“Diversi anni fa (…) ho iniziato a frequentare dei corsi di cucina. Piano piano questa mia passione è diventata una vera e propria professione e dopo molta “gavetta” e preparazione professionale sono diventata un’insegnante di cucina, titolare di una sede della più grande scuola di cucina d’Italia e membro professionista della Federazione Italiana Cuochi”.

Gabriella Pecchia, che vedete nella foto qui sopra, nota imprenditrice udinese, inizia così il suo breve racconto autobiografico di come è riuscita, grazie ad un cambiamento fortemente voluto, a trasformare in positivo la sua vita professionale. Una storia tormentata e tortuosa che oggi vuole condividere con noi. (Clicca qui per il racconto completo).

Gabriella ha frequentato un mio corso Abbey Programme® lo scorso giugno, ed è stata la brillante organizzatrice della presentazione del mio libro a Udine con la partecipazione del Prof. Furio Honsell, ex Rettore dell'Università.

Questa rilettura della sua storia imprenditoriale vuole insegnare a tutti noi come è veramente possibile, anche rischiando molto, essere il cambiamento che vorremmo diventare. Grazie Gabriella e in bocca al lupo.

martedì 13 maggio 2008

007: un’idea immortale

A volte un’idea supera il confine entro il quale era stata creata, genera un’intera industria e si trasforma in mito. È il caso di James Bond e del suo ideatore Jan Fleming. L’Imperial War Museum di Londra, per celebrare il centenario della sua nascita gli ha dedicato la mostra “For Your Eyes Only”: la prima in assoluto che esplora il fenomeno James Bond e la vita del suo creatore.

Un mito che è fatto di Martini agitati e non mescolati, di abiti eleganti, di belle donne e di scintillanti Aston Martin: Bond è l’uomo giusto al posto giusto che ognuno di noi vorrebbe sempre essere tanto che la sua famosissima frase “mi chiamo Bond, James Bond” è spesso usata nei corsi di vendita per ricordare come ci si deve presentare in maniera efficace.

Gli eventi in programma per il centenario della nascita di Fleming serviranno per promuovere una raccolta fondi a favore della British Heart Foundation, un’associazione che si occupa dello studio e della prevenzione delle malattie cardiache di cui Fleming stesso soffriva e che sono stata la causa della sua morte nel 1964.

Dall’idea di un distinto signore di mezza età sono nati dunque libri, film, linee di abiti, francobolli commemorativi, videogiochi, giocattoli ma anche la possibilità di dare un’aiuto concreto nel campo della ricerca medica. Forza delle idee...

domenica 11 maggio 2008

La Regola Benedettina in Tonello SpA

“Non mi ero posta obiettivi quando ho deciso di frequentare questo corso, ma ho cercato di lasciarmi coinvolgere dagli eventi. Ho imparato che un buon imprenditore deve prima di tutto mettere in discussione se stesso. Deve essere carismatico, dote che si acquisisce con l’ascolto, l’umiltà, la pazienza, il coraggio e tanta fede nei propri ideali. L’insegnamento e l’obbedienza, il dare e l’avere devono essere ripetuti fino a fare perdere l’esatta collocazione delle due virtù e fonderle insieme. Ogni imprenditore, per definirsi tale, dovrebbe provare l’esperienza di Abbey Programme®.”

E’ il commento che mi ha lasciato per gli amici del blog Roberta Tonello al termine dei suoi tre giorni di coaching Abbey Programme® all'Abbazia di Praglia (Padova). Grazie Roberta.

giovedì 8 maggio 2008

martedì 6 maggio 2008

L’attenzione al cliente in MV Parrucchieri

Dopo i corsi “Comunicare bene” e “Samurai Lab” di cui vi ho già parlato in precedenti post, prosegue il percorso formativo di MV Parrucchieri di Correggio. Questa volta il tema è stato “L’attenzione al cliente”.
Come per le altre due formazioni vi riporto il commento di fine corso di tutto il gruppo e, vista la stagione, una foto scattata nel giardino del salone.

“Essere costanti è molto impegnativo. L’attenzione al cliente è fondamentale: i clienti sono come i nostri ospiti e per questo dobbiamo essere una squadra molto unita. Vendere la consulenza significa essere attenti alle loro esigenze e saperle soddisfare.
Grazie Paolo e tanti auguri a Giusy che il 4 maggio ha compiuto 17 anni e oggi ha festeggiato con noi”.

Angy, Tetyana, Kirandeep, Giusy, Valerio Mariangela e Ornella

domenica 4 maggio 2008

Autodemolizioni in rosa

Da sempre sono convinto che dal rispetto dell’ambiente possa nascere un business virtuoso: Giuliana Galbusera di Erba (Como), imprenditrice nel campo delle autodemolizioni, settore piuttosto particolare per una donna, ne è un esempio.

Ha trasformato il vecchio deposito di smaltimento delle vetture ereditato dal padre in un’impresa moderna. L’auto da demolire viene completamente smontata ed ogni sua parte viene destinata o al riciclaggio o allo smaltimento secondo norme e processi garantiti e certificati. Paraurti, gomme, finestrini, accessori in plastica, air bag, liquidi del radiatore e del catalizzatore, antigelo, gas dell’aria condizionata, olio del motore, l’imbottitura dei sedili: tutto ha una precisa destinazione ed è a costo zero per il possessore dell’auto e a impatto zero per l’ambiente. Il processo è diventato un’interessante opportunità economica per Giuliana e per la rete di colleghi che si occupano del riciclaggio dei materiali automobilistici.

Per chi volesse approfondire la tematica del rapporto auto-ambiente segnalo la sezione ecologia della rivista Quattroruote.

giovedì 1 maggio 2008

Pensiero del fine settimana

Preferisci un danno
a un ingiusto guadagno:
il primo addolora una volta,
il secondo per tutta la vita.
Chilone (VI sec a.C)

martedì 29 aprile 2008

Un giorno da “cani”

Sabato 10 maggio, per tutta la giornata, gli Amici del Randagio, di cui vi ho già parlato in un mio post precedente, hanno organizzato un “Randagio Day” presso Hilary Outlet (Via provinciale per Bulgorello, Vertemate con Minoprio).
Un’ occasione per conoscere meglio l’Associazione, i loro progetti e la nuova collezione
Lasciate la vostra impronta sostenendoli.

domenica 27 aprile 2008

Harry Potter e le arti marziali

Tai Sabaki (体捌き) è un termine usato nelle arti marziali giapponesi. Potrebbe essere tradotto come “controllo del corpo” e insegna a evitare l’attacco di un nemico con una piccola manovra evasiva.
È una tecnica molto interessante che faccio provare in Samurai Lab® e che dimostra come sia possibile, con un minimo sforzo, prevedere gli eventi, anticiparli e volgerli a nostro favore. Serve molta attenzione, uno studio accurato delle mosse dell’avversario, ma soprattutto la prontezza a cambiare tattica e direzione quando nessuno se lo aspetta.

Considero un ottimo esempio di Tai Sabaki la tecnica di marketing usata lo scorso anno per il lancio del parco a tema “Il magico mondo di Harry Potter”.
Gli ideatori, con un minimo investimento, l’hanno comunicato a soli “7 fans selezionati” - che potessero poi diffondere la notizia all’infinito attraverso i loro siti dedicati al maghetto – anziché usare i tradizionali e costosissimi canali del marketing tradizionale. Un cambiamento di tattica, che si è risolto in un marketing virale di grandissima risonanza (si conta che 350 milioni di persone siano a conoscenza del progetto).

Per chi si fosse perso l’annuncio lo può vedere qui.

giovedì 24 aprile 2008

Pensiero del fine settimana

Il poco è poco,
ma se aggiungi il poco al poco e lo fai di frequente,
presto il poco diventerà molto.
Esiodo (VIII sec a.c.)

martedì 22 aprile 2008

Geo...è dal parrucchiere

Mi ha colpito la nuova campagna pubblicitaria di Geo il mensile G+J/Mondatori che potete vedere qui sopra.
L’headline è perentoria: “Non cercatelo dal parrucchiere”, facendoci capire che lì ci sono solo le riviste gossip…

Bene, come sapete ho tra i miei clienti tanti parrucchieri e consulenti di bellezza e vi assicuro che oggi la realtà di molti saloni è ben diversa dai soliti luoghi comuni…

domenica 20 aprile 2008

Davide Van de Sfroos: la grande prova del Datch Forum

Ieri sera ero all’atteso concerto di Davide Van de Sfroos al Datch Forum di Assago. Le sue canzoni mi hanno sempre fatto un effetto antidepressivo, ti mettono l’energia addosso e sono fatte di contrabbandieri, finanzieri, imprenditori e minatori, pescatori d’acqua dolce e streghe buone, tutti accomunati dalle rive del lago, da una partita a carte o un bicchiere di vino all’osteria.

Ascoltandolo, ho fatto questa riflessione: il messaggio di Davide ci dice che qualsiasi persona è in sé un eroe anche se è lontana dai riflettori o fa un mestiere umile. Saper valorizzare gli altri è molto difficile, soprattutto in un’azienda, ma, per esperienza, posso dirvi che gli uomini che vi lavorano chiedono sempre ai loro capi questa capacità. Van de Sfroos lo fa attraverso le canzoni: io cerco di trasmetterlo a chi partecipa ai miei corsi e sentire altri che condividono questo pensiero non mi fa sentire solo.

Davide, nella coerenza che lo accomuna ai suoi eroi, ringrazia tutti gli 11.000 presenti come i veri artefici del suo successo; anche noi sappiamo fare lo stesso?

Mi resta l’immagine di una grande festa in cui ho visto un disabile, non più giovane, ballare in carrozzella aiutato da un uomo di colore incontrato lì per caso: la poesia delle cose semplici fatte col cuore fa sempre miracoli.

giovedì 17 aprile 2008

martedì 15 aprile 2008

Trashy Bag: borse dalla spazzatura

“Facciamo borse…dalle bottiglie di plastica raccolte in giro”.

Si presentano così quelli della “Trashy Bag” ed è vero.

Un esercito di persone è impegnato a raccogliere per il Ghana le bottiglie di plastica vuote gettate in giro. Il primo risultato è un ambiente pulito. Altre persone, le lavorano e le trasformano in borse e tracolle.

Se volete vedere questo secondo risultato cliccate qui.

Un esempio imprenditoriale che ci insegna come coniugare business ed ecologia dando tanto lavoro a tante persone.

domenica 13 aprile 2008

Parolacce e cultura d’impresa

In un precedente post, vi ho già parlato di come le parolacce nella vita aziendale, secondo qualcuno, scarichino i nervi e creino la squadra. Ora, invece, la Cassazione si è espressa in modo opposto come riporta un recente articolo de Il Sole 24ore.

Se un dirigente non usa il bon ton non solo danneggia i colleghi e i collaboratori, ma anche l’impresa dove lavora e per questa ragione diventa perseguibile penalmente. Quindi, interpretando quando dice la Cassazione, non è solo una questione di buon clima aziendale, ma di tutelare l’integrità psichica dei lavoratori. Sempre secondo l’articolo il responsabile delle risorse umane deve diventare una figura chiave con il compito di creare un clima di lavoro più favorevole e una cultura d’impresa orientata alle persone e ai valori.

La cultura d’impresa e i valori dell’uomo sono un tema molto richiesto in Abbey Programme®: se il capo deve dare il buon esempio partiamo proprio dai fatti…con le parole.

giovedì 10 aprile 2008

martedì 8 aprile 2008

Anna Santomauro: il nostro grazie

Eccoci qua sorridenti e contente il giorno dell’inaugurazione del nuovo Centro Benessere tutte intorno ad Anna.
Il nostro grazie a tutti i visitatori del blog (e sono stati tanti), a quelli che ne hanno parlato e a quelli che hanno fatto festa insieme a noi poco più di una settimana fa.
Naturalmente vi aspettiamo.
Anna Santomauro e tutta la sua equipe.

domenica 6 aprile 2008

Il formatore e la semina

Quali caratteristiche deve avere il formatore più adatto? Me lo chiedo da anni e, pur avendo pensato di trovare varie risposte, ogni volta che vedo o sento la performance di un collega, le domande rimangono aperte. Ho anche navigato tra siti e blog e, chiaramente, ognuno sostiene di essere il migliore o di avere la tecnica più efficace.

La tentazione più grande di noi formatori è la facilità di dipingerci sempre come dei guru. Chi fa formazione tradizionale, di solito snobba il mondo dell’outdoor e della formazione esperienziale e viceversa; io invece penso che ci possano essere delle continuità interessanti. E’ un discorso che ho già affrontato in un mio precedente post; qui aggiungo che, secondo me, il bravo formatore deve insegnare a pensare prima che ad agire, deve aiutare le persone a conoscersi dentro. Per questo sono sempre perplesso di fronte ai guru che urlano slogan e utilizzano tecniche da psicoterapia di gruppo per motivare la gente… quanto dura la motivazione? Fino al prossimo corso se va bene.

Ultimamente mi hanno chiamato per tenere dei “seminari”. Mi piace questo termine perché racchiude in se “seminare”, condividere pensieri e azioni con le persone, per aspettare poi il raccolto.

Sto imparando che il seme deve essere buono, la terra va preparata con attenzione e pazienza e le piante vanno lasciate crescere, ognuna col suo tempo, e curate costantemente. E quando si raccoglie ce n’è veramente per tutti. Io credo che il bravo formatore semini sempre parlando con il cuore. E se qualche volta si perde il cliente, dispiace, ma i terreni incolti sono infiniti e il viaggio continua.

giovedì 3 aprile 2008

Pensiero del fine settimana

L’emozione è sempre nuova
e la parola serve da sempre;
di qui l’impossibilità
di esprimere l’emozione
Victor Hugo (1802 - 1885)

martedì 1 aprile 2008

Samurai Lab a Correggio (Reggio Emilia)


“Abbiamo passato due giorni con te per imparare a sviluppare le nostre capacità di concentrazione e motivazione attraverso il codice d’onore dei Samurai e l’uso della spada. Questo corso ci ha dato molto coraggio per affrontare le difficoltà della vita con ottimismo e combatterle senza fatica. Abbiamo imparato come mantenere con fermezza le nostre posizioni e raggiungere gli obiettivi: ce la faremo perché siamo una squadra; siamo a metà del cammino ma alla fine ci riusciremo.
Contiamo di avere presto Ornella nel nostro gruppo visto che ne condivide già la formazione e la filosofia.
Grazie Paolo”.

Valerio, Mariangela, Kirandeep, Tetyana, Angelica, Giusy, Ornella.

Ecco il commento (con le foto di gruppo e di un momento di debriefing) di MV Parrucchieri di Correggio al termine del loro primo Samurai Lab®

domenica 30 marzo 2008

Abbey Programme®: formazione nei monasteri benedettini

HR Online, periodico dell’Associazione Italiana per la Direzione del Personale (AIDP) di cui sono socio, ha pubblicato sul numero di marzo un mio articolo dal titolo: ”La formazione manageriale va nei monasteri benedettini”.

E’ interessante sapere che registrandosi nel sito AIDP è possibile ricevere HR Online via mail.

giovedì 27 marzo 2008

Pensiero del fine settimana

Non denigrare nessun nemico se è valoroso,
e non lodare nessun amico se è malvagio.
Teognide
foto per gentile concessione di All Race Friend Renato Gaggio


lunedì 24 marzo 2008

Anna Santomauro: è ora di cambiare, è ora di volersi bene.

Sabato 29 marzo dalle ore 17 a Borgo San Dalmazzo, Cuneo (via Garibaldi 19) Anna Santomauro e la sua equipe invitano tutti all’apertura del suo nuovo centro: 400 mq destinati a bellezza, estetica e benessere.

“La nostra filosofia, dice Anna, è quella di prendere il cliente per mano e guidarlo in un percorso psicofisico fatto di profumi, aromi, colori, e suoni in ambienti rilassanti e distensivi dove possa sentirsi ben accolto e coccolato.
Attenzione ai dettagli e alle persone, sensibilità e garbo sono la nostra missione perché non siamo solo parrucchieri e consulenti di immagine, ma vogliamo fare sentire bene le persone con se stesse.
Sono convinta che, come cerchi che si diffondono nell’acqua, attraverso il nostro modo di fare, possiamo dare e ricevere serenità e questo aiuti le persone a superare le difficoltà di ogni giorno.
Noi non vogliamo creare una bellezza da cartolina perché crediamo che la bellezza nasca sempre dall’anima".

Come avrete già letto in alcuni post precedenti, seguo da tempo Anna nella sua formazione manageriale e di leadership e le sue ragazze in quella relazionale e di squadra.

Ho visitato il centro di recente e ho notato che la filosofia di Anna si può cogliere già in ogni singolo dettaglio architettonico e di arredo.
Mi ha colpito il fatto che i servizi di questo centro siano fruibili anche dai disabili: è la prima volta che vedo una cosa del genere.

giovedì 20 marzo 2008

Pensiero del fine settimana

Se fai affidamento su qualcuno che ha qualità
inferiori alle tue,
sarai condotto alla degenerazione;
se fai affidamento su qualcuno che ha qualità
simili alle tue, rimarrai dove ti trovi;
se fai affidamento su qualcuno
che ha qualità migliori alle tue
sarai aiutato a conseguire lo stato sublime

Dalai Lama

martedì 18 marzo 2008

Autocontrollo

Prendo spunto per il post di oggi da un articolo di Alessandro Bucciol e Marco Piovesan apparso su Ticonzero knowledge and ideas for emerging leaders .

Secondo gli autori “la mancanza di autocontrollo genera anomalie nel comportamento umano che sono dannose per gli individui in un’ottica di lungo periodo” e parlano di come “evitare situazioni a rischio di tentazione dichiarando l’obiettivo da raggiungere e utilizzando il supporto di persone esterne”.
Qui autocontrollo non è “evitare di perdere le staffe”, ma autodisciplina nel raggiungere gli obiettivi nel medio-lungo periodo. La tesi dei due autori è che “la tentazione è più forte quando la gratificazione è più vicina al momento in cui si compie la scelta”. È da queste basi che il marketing sferra il suo attacco: mentre si è in fila alla cassa di un supermercato è difficile resistere all’acquisto di piccoli prodotti, soprattutto i bambini. Tutti gli acquisti sono sempre più mossi dal mancato autocontrollo.

In azienda non è molto diverso. È sempre più difficile tenere alto l’interesse dei collaboratori a raggiungere i loro obiettivi. E’ opinione diffusa che per creare automotivazione servano premi, soprattutto in denaro, oppure gare di bravura. Molto spesso queste tattiche non sono sufficienti e spesso producono l’effetto opposto.


La cosa migliore da fare, come suggeriscono Bucciol e Piovesan, è quella di far dichiarare a ciascuno i propri impegni e di richiedere l’aiuto di persone esterne al gruppo per poterli raggiungere. È un metodo che applico regolarmente in azienda con un certo successo. La tecnica è quella del dividersi i compiti, dove possibile, sulla base delle proprie inclinazioni, attitudini e abilità. Il leader dovrebbe aiutare le persone ad individuare le loro naturali inclinazioni. L’ho imparato dalla Regola Benedettina: l’abate ha il compito di aiutare i monaci nella loro realizzazione personale e professionale. Capite che in questo modo la motivazione è sempre crescente perché ognuno è spinto a volere fare meglio ciò che già gli piace.
E per i compiti sgradevoli? Qui esiste un sistema di turnazione: una volta dichiarate le cose che tutti odiano si stabilisce e ci si accorda insieme al leader su come e quando farle. Bisogna solo avere il coraggio di dichiarare sempre quali sono le “attrazioni fatali” che possono allontanarci dai nostri obiettivi e chiedere ai colleghi l’aiuto per starne lontani. Si chiama capacità di previsione.

Walden Thoreau scriveva: “volgi il tuo occhio all’interno, e scoprirai migliaia di regioni nel tuo cuore” e l’esempio portato da Bucciol e Piovesan è proprio calzante: Ulisse si fa legare all’albero della nave per sfuggire alle tentazioni delle sirene. Lui si conosceva bene e ha raggiunto sano e salvo la sua meta grazie all’aiuto dei suoi compagni di navigazione.

domenica 16 marzo 2008

L’orto di formazionezero

È già passato un anno dal primo post. Mi sembrava impossibile, un anno fa, avere tante cose da scrivere, ma soprattutto trovare tante persone con cui condividerle.

Sono molto soddisfatto di avere iniziato questa avventura: ho avuto modo di conoscere tanti colleghi con i quali condividere esperienze e scambiare idee. Ho cercato di dare voce, quando il segreto aziendale non era sovrano, ai partecipanti, ai loro titolari, ai manager e agli imprenditori che nei miei corsi di formazione hanno trovato spunti e idee per cambiamenti radicali.

Devo dire che l’impegno a pubblicare con regolarità pensieri e riflessioni è stimolante. Ho ancora il sogno di vedere più commenti ma tutto è migliorabile; l’importante è lavorarci insieme.
La passione con la quale curo il mio blog è la stessa di chi coltiva un piccolo orto. Mi piacerebbe ampliarlo ospitando anche i vostri post che mi potete mandare via mail (info.studiobianchi@gmail.com).
Giorno per giorno mi dedico con cura alla crescita del blog e vedo che i frutti del lavoro arrivano con le tante e-mail che mi spedite. Questo orto non è solo mio, ma di tutti voi: lavoriamoci insieme.

giovedì 13 marzo 2008

Pensiero del fine settimana

La grande maggioranza delle persone
lavora soltanto per necessità
e da questa naturale avversione umana al lavoro
nascono i più difficili problemi sociali.
S. Freud (1856-1939)

martedì 11 marzo 2008

Imprenditori di prua o di poppa?

“Partono i bastimenti per terre ormai lontane....” cantava una vecchia canzone quando gli italiani emigravano in massa dalle nostre regioni povere verso il Nord e il Sud America. Durante il lungo viaggio alcuni avevano solo nostalgia di ciò che lasciavano: erano gli “emigranti di poppa”. Altri, invece, erano attratti da un futuro migliore e dalla curiosità del nuovo mondo: erano gli “emigranti di prua”.

Queste definizioni del professor De Masi, titolare della cattedra di sociologia del Lavoro (La Sapienza – Roma) che ho trovato in un suo articolo pubblicato da Style Magazine del Corriere della Sera mi danno lo spunto per questo nuovo post dopo l’altrettanto “nautico” pensiero del fine settimana di Ward.

Dunque, la nave e il viaggio: le osservazioni di De Masi non valgono solo per gli affamati di pane e lavoro, ma anche per i moderni imprenditori.

Ne incontro tanti che vivono attaccati al passato di padri e di nonni che hanno fatto fortuna perché, oltre alle indubbie capacità, non avevano la spietata concorrenza di oggi. E ne incontro altrettanti che guardano solo al futuro e costruiscono cattedrali impossibili macinando un presente che non sanno godersi.

Come in ogni nave ci sono poi altri casi. Ci sono quelli che soffrono della “sindrome della nave” e quelli che soffrono il mal di mare e ad ogni novità “vomitano il loro non capire” del perché si debba cambiare o del perché determinate strategie siano più importanti di altre.

Ma ci sono anche quelli stanchi dei compagni di bordo: sono quelli che hanno un sogno, ma sanno che dovranno faticare per realizzarlo, faranno i passi giusti sul ponte e se anche il mare sarà agitato sapranno stare saldi ai loro principi e ai loro obiettivi senza cadere fuori bordo.
Sicuramente non faranno grandi fortune, ma se la caveranno bene. Li distinguo sempre quando sono alla ricerca di nuovo personale: in mezzo a chi urla per tornare, chi strepita per arrivare, chi pensa solo a strigliare il ponte fino a consumarlo, eccoli che, stanchi di tutto, vorrebbero andare in cabina a farsi una bella dormita, per ritemprare le forze perché una volta in porto ci sarà solo da rimboccarsi le maniche.

L’importante per tutti è avere la certezza di non essere sul Titanic e con i tempi che corrono è gia tanto.
A che punto siamo, tra il dire e il fare

domenica 9 marzo 2008

Troppi manager, pochi leader

“Per educare al comando ci vuole molto tempo, l’ideale sarebbe cominciare già al liceo, con corsi sulle capacità fondamentali del leader”. È John Kotter, professore alla Harvard Business School e uno dei massimi esperti mondiali sul cambiamento e la leadership a parlare in un’intervista apparsa su Economia & Carriere del Corriere della Sera di venerdì 29 febbraio. “Il mondo è in preda a enormi cambiamenti, è chiaro che un’impresa ferma non può sopravvivere, il buon leader deve prendere la situazione in mano e introdurre i cambiamenti necessari a fronteggiare le nuove condizioni in cui l’azienda si trova ad operare”.

Questa è una grande verità e sono pienamente d’accordo con Kotter! Quante volte affronto e mi scontro in aula con dirigenti arroccati nelle loro fissità e nei loro privilegi. Per non parlare poi di interi progetti formativi che potrebbero portare a sostanziali e proficui cambiamenti ma che vengono bloccati dalla volontà burocratica di un solo manager la cui influenza è in grado di paralizzare un’intera azienda con enormi potenzialità di miglioramento.

La linea che li divide il manager dal leader è molto sottile e, nella nostra mentalità italiana, facciamo fatica a fare il distinguo, forse perché per noi è più importante “arrivare” (e cioè fare i manager) che “essere seguiti” (cioè diventare ed essere dei veri leader). Arrivare significa mettere a frutto anni di investimento su se stessi, fatti di studio o delle interminabili trafile di carriera. Essere seguiti significa mettersi sempre in discussione e saper cambiare la rotta con “il girare del vento”, anche quando sembra non soffiare a nostro favore. Certo ci vuole coraggio, capacità e anche tanta umiltà.

Caro John, quanto è lontana la mentalità di Harvard dalla nostra piccola Italia. A noi formatori resta solo il continuare a seminare; spesso non si raccoglie, ma quando lo si fa, la messe è sempre tanta.

giovedì 6 marzo 2008

Pensiero del fine settimana

Quel che fa felici gli uomini
è amare ciò che devono fare.
È questo un principio su cui
non è fondata la società.
Helvètius (1715-1771)

martedì 4 marzo 2008

Ora et Labora: Economia & Management

Il numero di febbraio di Economia & Management ha selezionato il mio libro Ora et Labora fra i testi di management più interesanti.

Economia & Management è la rivista di direzione aziendale della SDA Bocconi.
Fondata da Claudio Dematté , ha lo scopo di far conoscere le evoluzioni tecniche, teoriche e umane del “mestiere di dirigere”. È uno strumento interessante per chi ha a che fare con il mondo dell’impresa per i diversi contributi di opinionisti dell’economia, della cultura e dell’informazione. Collegandosi al sito la rivista è scaricabile gratuitamente in pdf.

domenica 2 marzo 2008

Donne con la valigia alle porte del monastero

Marina Misiti nel suo blog-magazine Donneconlavaligia ha dedicato un post ai monasteri come ultima moda per i viaggi delle donne, ma non solo. Tra artisti, politici, scrittori Marina cita anche Abbey Programme® quale punto di ispirazione per le donne manager.

“Donneconlavaligia è un nuovo blog-magazine ideato soprattutto per le donne che amano partire alla scoperta del mondo: donne curiose, creative, coraggiose. Donne che viaggiano anche per lavoro, capaci di prendere la vita nelle proprie mani e partire: con un biglietto aereo, un’auto a nolo, uno scambio casa, ma anche soltanto con un libro, un corso o nuove amicizie. La valigia è il bagaglio di conoscenze da condividere, verificare, scambiare”.

Così Marina Misiti, che ho avuto modo di conoscere tempo fa quando mi ha intervistato per Gioia, presenta il suo blog e questa è la sua storia: “Antropologa di formazione, giornalista di professione, Marina da oltre venti anni gira il mondo. Passione e lavoro hanno sempre coinciso per questa Italian Travel Writer. I reportages e le foto dei suoi viaggi sono apparsi sulla stampa nazionale italiana e in particolare sui periodici femminili (Elle, Gioia, Grazia, Marie Claire, ecc.). Ha vinto premi giornalistici, diretto una casa editrice e una fortunata collana editoriale, curato uffici stampa istituzionali, insegnato scrittura, creatività e reportage. Oggi è una freelance sempre più appassionata della Rete, sta scrivendo un libro (o meglio un e-book), allestendo una sua mostra di foto e dipinti, specializzandosi in PNL (programmazione neuro-linguistica), ma continua a vedersi sempre e soprattutto con “una valigia in mano”.

Per chi fosse curioso l’articolo di Gioia (La tonaca fa il manager) è scaricabile dalla rassegna stampa Abbey Programme® in questa pagina.